160 anni dell’ “Associazione Lombarda”: una garanzia di qualità

Federfarma Milano, Lodi e Monza Brianza celebra i suoi 160 anni. Racca: “Traguardi impossibili senza la nostra Associazione”

È nata nel 1859, per “sollevare l’Arte farmaceutica dall’avvilimento in cui giace...” e garantire “un’equa distribuzione topografica delle farmacie”. E ancora organizzare “un grande magazzino di preparati chimici e droghe medicinali, dove ogni farmacista potesse versare il frutto de’ suoi studi peculiari e de’ suoi lavori; che si provvedesse d’origine per le materie prime e che, sorvegliato da una Commissione d’assaggio, i medicinali dispensati pel consumo delle Farmacie fossero garantiti per la loro purezza e qualità”. E così, in definitiva, fornire al cittadino quel servizio indispensabile che ancora oggi offre, a tutela della salute pubblica. È inscritta nel suo DNA fondazionale la missione di Federfarma Milano, Lodi e Monza Brianza, la prima associazione tra farmacisti titolari costituita in Italia, che ha celebrato ieri sera i suoi 160 anni.

Il racconto della sua ispirazione e fondazione, e tanti episodi e aneddoti legati alla storia d’Italia attraverso quasi due secoli – dalla Legge Crispi alla riforma Giolitti, dal Piano di Regolamento per le farmacie della Lombardia austriaca alle lotte dei farmacisti durante le Cinque Giornate di Milano – sono contenuti nel libro “La nostra storia è il nostro futuro”, di Michele Riva e Angelo Beccarelli, presentato durante le celebrazioni del 160esimo anniversario che si sono svolte oggi al Conservatorio di Milano.

“L’Associazione Lombarda è da 160 anni al servizio del cittadino – ha detto Annarosa Racca, Presidente di Federfarma Lombardia –. Anche per noi è stato motivo di orgoglio, e anche di un po’ di commozione, riscoprire nel racconto dei primi giorni tutta la tensione etica e l’impegno sociale che anima a tutt’oggi le nostre farmacie: lo sforzo della capillarità e della prossimità, che ispirò sin da subito l’idea di un’equa distribuzione ‘geografica’; la collaborazione costante con le istituzioni, in primis con quelle regionali; e poi l’idea, davvero visionaria, di fondare una sorta di ‘ufficio brevetti’ dei preparati galenici, che sta a lì a testimoniare nella storia l’importanza di un altro dei nostri mantra: l’attenzione per la qualità delle terapie e per un consiglio qualificato al paziente. Senza la nostra Associazione, i suoi valori, il suo impegno e il suo spirito di collaborazione con il sistema sanitario, ritengo che probabilmente il servizio farmaceutico, come lo conosciamo oggi, non avrebbe mai visto la luce”.

Per analizzare in che modo si sia evoluta nel tempo la percezione della farmacia da parte dei cittadini, e quali siano le loro principali aspettative per lo sviluppo futuro del servizio farmaceutico, nel corso della serata di celebrazione dei 160 anni è stata presentata una survey, dal titolo “Il ruolo e l’immagine della farmacia di ieri e oggi, condotta dal Professor Renato Mannheimer. Dai dati raccolti emerge che il 40% degli intervistati – 800, tra uomini e donne di Milano e provincia e Monza-Brianza – ritiene che negli ultimi 10 anni la qualità del servizio offerto dalle farmacie del territorio sia migliorata, e il 58% la ritiene invariata ma comunque positiva.

L’indagine ha poi evidenziato che il farmacista è una figura presente nella vita quotidiana del cittadino: il 65% degli intervistati ha una farmacia di fiducia, di cui ha un giudizio molto positivo, e il 67% dei frequentatori abituali vi si reca almeno 2 o 3 volte al mese.

“Oggi la nostra associazione conta 945 farmacie nel territorio di Milano, Lodi e Monza Brianza – prosegue Annarosa Racca –. Questo anniversario deve essere per noi un nuovo punto di partenza, per guardare al futuro della nostra professione e della farmacia come vera e propria istituzione territoriale, e come avamposto del Servizio Sanitario. La farmacia di domani sarà più digitale, aperta a nuovi servizi e più integrata con l’assistenza primaria; sarà fondamentale nel favorire l’aderenza terapeutica da parte del paziente, in particolare quello cronico, ma anche nel promuovere la cultura della prevenzione, attraverso campagne di screening e sensibilizzazione sempre più numerose e più ampie. Al contempo – conclude la dottoressa Racca – dovrà essere sempre più riconosciuto il contributo fondamentale che la farmacia offre alla salute delle persone, anche integrando i nostri presidi nei modelli di rete che i sistemi regionali stanno promuovendo, soprattutto per la presa in carico di patologie croniche e ad alta complessità”.

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