Focolaio Covid, missione Biagio Conte a Palermo “zona rossa” 

Le quattro strutture della 'Missione Speranza e Carità' di Biagio Conte, a Palermo, diventano da oggi 'zona rossa' per contrastare la diffusione del Coronavirus. Lo ha stabilito il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, con una propria ordinanza, dopo gli oltre...

Le quattro strutture della ‘Missione Speranza e Carità’ di Biagio Conte, a Palermo, diventano da oggi ‘zona rossa’ per contrastare la diffusione del Coronavirus. Lo ha stabilito il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, con una propria ordinanza, dopo gli oltre trenta casi di positività accertati fra gli ospiti del centro. La decisione è stata adottata dopo un vertice con l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Palermo Daniela Faraoni, che hanno esaminato l’andamento del contagio e “la pericolosa promiscuità” all’interno delle strutture. Ad accentuare la situazione di criticità è stato il rifiuto della quasi totalità dei soggetti ospitati a farsi condurre al Covid-Hotel San Paolo per la quarantena obbligatoria.  

Nei centri, adesso, potranno entrare e uscire solo gli operatori sanitari e socio-sanitari e il personale impegnato nella assistenza alle attività inerenti l’emergenza. A garantire l’effettività dell’ordinanza di Musumeci dovranno essere le forze dell’ordine, all’esterno delle strutture. Nei quattro Centri della Missione già ieri sono stati inviati gruppi tecnici dell’Azienda sanitaria della Regione per verificare la piena osservanza delle misure di prevenzione e quattro squadre Usca per sottoporre a tampone rapido gli oltre settecento ospiti.  

“La situazione emersa è, in particolare nella struttura più grande, che ospita circa 600 cittadini stranieri, particolarmente seria, con un tasso di positività oltre il 60% dei tamponi effettuati, aggravata dalla condizione di difficile se non impossibile rispetto del distanziamento e ancor meno isolamento dei positivi asintomatici. In atto i positivi accertati sono 32 sui 50 tamponi di cui si è avuto l’esito”, ha scritto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, nella lettera inviata al premier Giuseppe Conte, a Musumeci, all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, al prefetto del capoluogo siciliano, Giuseppe Forlani, e al direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Palermo, Daniela Faraoni. 

“La particolare condizione di fragilità e promiscuità della situazione, aggravata dal rifiuto di lasciare la struttura per recarsi presso l’albergo Covid-19 da parte di numerosi positivi – denuncia nella lettera il primo cittadino -, rischia di determinare una situazione di grave rischio sanitario e sociale per l’intera comunità locale”. 

Due missionari della Missione speranza e carità di Biagio Conte sono stati ricoverati. “Si tratta di fratello Giovanni con polmonite e anche un altro fratello è in ospedale e non sappiamo quali sono le sue condizioni generali”, dicono i volontari che ringraziano “chi in queste ore sta facendo qualcosa come il Comune, la Regione, le forze dell’ordine, l’Azienda sanitaria provinciale e MSF. Comprendiamo che è necessario che si uniscano tutte le forze possibili per trovare le soluzioni per aiutare la Missione e tutta la città”. 

“La Missione non è da intendersi come un ente privato o una proprietà privata o una Ong ma come una Missione al servizio della Speranza – dicono missionari e volontari -. La Missione rappresenta soprattutto il cuore generoso della città verso le tante emergenze di povertà materiali e spirituali di questa società”. I pochissimi missionari e volontari sono ormai allo stremo delle forze e continuano a darsi da fare, ma chiedono di “continuare ad aiutare la Missione con tutti gli aiuti possibili, anche attraverso una parola buona”. “Chi sente di farlo faccia una preghiera a Dio perché aiuti tutti. Con l’aiuto di Dio e con l’aiuto di chi fa il bene riusciremo a superare questo momento. Rimaniamo uniti”, concludono. 

 

 

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