Veneto, il leghista Marcato: “Nessuna pietà per i transfughi nella Lista Zaia” 

"Non mi aspettavo certo un record così elevato di preferenze, anche perché ero candidato nella Lista Lega e si partiva in svantaggio rispetto ai candidati della Lista Zaia, e la cosa bella è sono stato l'unico a prendere  voti in tutti...

“Non mi aspettavo certo un record così elevato di preferenze, anche perché ero candidato nella Lista Lega e si partiva in svantaggio rispetto ai candidati della Lista Zaia, e la cosa bella è sono stato l’unico a prendere  voti in tutti i Comuni della provincia di Padova”. Roberto Marcato, assessore regionale alle attività produttive brinda al record di preferenze conquistate in Regione: ben 11.660, davanti al giovane Giacomo Possamai del Pd e al compagno di lista, il veronese Stefano Valdegamberi.   

E nel giorno di festa per la riconferma popolare, Marcato coglie l’occasione per attaccare duramente chi dei suoi compagni di partito ha voluto a tutti i costi entrare in Lista Zaia per essere più sicuro dell’elezione: “Sarò ‘violento’ con questi presunti leghisti che hanno avuto come obiettivo solo la poltrona, e che hanno fatto i salti mortali per essere candidati nella Lista Zaia. Chi è iscritto alla Lega, chi è un militante deve essere orgoglioso di essere candidato da questo partito, e invece per qualcuno non è stato così, per fortuna non tutti sono stati eletti… “, stigmatizza. E’ senza mezzi termini l’assessore regionale: “Da dirigente della Lega verso queste persone non avrò ‘pietà’ e si dovrà andare ad una ‘verifica’ delle posizioni, perché – ci tiene a sottolineare – un partito è tanto più forte quanto più si rispettano le regole. E un militante della Lega al momento dell’iscrizione firma un ‘contratto’ con diritti e doveri, che devono venire rispettati”, avverte.  

Sulla presunta rivalità tra il governatore riconfermato a ‘furor di popolo’ dal Veneto e il leader della lega, il riconfermato consigliere regionale assicura poi che: “Il presunto dualismo tra Luca Zaia e Matteo Salvini è molto suggestivo a livello nazionale, e lo capisco, perché si tratta di due purosangue, ma la realtà è ben diversa, Luca, di cui sono molto amico, per la sua storia, non ha mai avuto e non ha alcuna velleità di un ruolo nel partito, non ha  nessun interesse a fare il segretario della Lega. Si è preso un impegno con i veneti, quello di arrivare all’autonomia e perseguirà questo obiettivo fino in fondo.  Se poi la domanda è: Zaia ha un profilo nazionale, io rispondo, è anche ‘internazionale'”. 

Ma ad oggi Zaia è concentrato sul suo ruolo di presidente della Regione e sui progetti da portare a termine per il popolo veneto, primo tra tutti appunto l’autonomia. E non dimentichiamoci che Zaia ha lasciato il ministero dell’agricoltura che era il ‘suo’ ministero, per fare il presidente della Regione. Infine sul suo ruolo futuro, l’assessore alle attività economiche uscente spiega che: “Mi piacerebbe continuare a portare avanti il lavoro già avviato ed i rapporti con il mondo economico, bancario, sindacale del Veneto”. 

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