“L’Unione europea ci dice almeno che il 37% di tutti gli investimenti” del Recovery Plan “devono essere green, è la condizione cosiddetta pregiudiziale. Ma quello io lo considero un fatto quasi ovvio, l’elemento e come declinare questo. Allora, quando parliamo di economia circolare, per esempio, incominciamo a disegnare un perimetro, incominciamo a mettere un attimo da parte il concetto di economia lineare. Ma andare verso l’economia circolare, in termini concreti, significa aiutare le imprese perché tutti i maggiori studiosi dicono che se vogliamo andare in quella direzione il cosiddetto rischio di impresa aumenta perché non c’è una tradizione sull’economia circolare. Quindi appena abbiamo iniziato a parlare di Recovery Plan ci siamo posti proprio l’obiettivo di aiutare quel sistema di imprese che sia, secondo un concetto che a me molto caro, in un patto generativo perché genera lavoro poi genererà ecologia integrale”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, intervenendo ai lavori della seconda giornata del Festival dell’Economia Civile in corso a Firenze.
Secondo Costa, occorre “aiutare il sistema del credito con un indice di rischio che lo Stato si accolla, aiutando così il sistema delle imprese”, perché “altrimenti noi facciamo retorica senza sostanza, cioè predicheremo all’imprenditore di far economia circolare, ma poi quando andrà a chiedere il credito, considerato l’alto rischio, non ce la farà a ottenerlo e ritornerà all’economia lineare”.
“‘’Europa chiede di cambiare il paradigma e passare dall’economia lineare all’economia circolare che è l’economia green. Per cui ci chiede di fare investimenti con ingenti risorse nel sistema green che vuole dire accompagnare le imprese in un sistema nuovo mettendo dentro non soltanto il valore economico, ma anche quello dell’ecologia”.
“Se vogliamo abbandonare il sistema di gestione dei rifiuti in un certo modo, se vogliamo dare una risposta al dissesto idrogeologico, la qualità dell’acqua e la qualità dell’aria, incominciare a tutelare il nostro ambiente, oggi si può fare – ha aggiunto Costa – Il Recovery Plan avrà questo tipo di orientamento, che vuole dire anche infrastrutture su rotaie, che quindi incide sulla qualità dell’aria”.