“Non ho mai stipulato alcun accordo con Luca Lotti per scegliere un procuratore che lo agevolasse nelle sue vicende processuali”. Lo ha detto Luca Palamara davanti al collegio della sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura, nel corso dell’udienza del procedimento a suo carico, rispondendo alle domande della procura generale della Cassazione. “Non ho mai barattato la mia funzione, non ho mai barattato la nomina del procuratore di Roma per fare un favore a Lotti”, ha ribadito Palamara, ricordando che con l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio aveva “un rapporto di frequentazione pregresso”. Lotti, ha chiarito, “non c’entra con gli accordi per la Procura di Roma, è estraneo a qualsiasi forma di accordo”.
Nel corso dell”esame dell’incolpato’, Palamara si è avvalso della facoltà di non rispondere sulle questioni più strettamente legate alle intercettazioni durante la riunione all’hotel Champagne di Roma, nella quale si discusse di nomine, perché la sua difesa, in apertura dell’udienza, ha annunciato di avere depositato la relazione di un perito con riscontri tecnici sulle intercettazioni, sulla cui acquisibilità si dovrà pronunciare la procura generale.
Quanto alla presenza di Lotti a quell’incontro, Palamara ha spiegato ancora che Lotti ‘’non sapeva’’ che si sarebbe parlato della nomina del capo della Procura di Roma. ‘’Tra il martedì è il giovedì eravamo soliti vederci, quella sera ho chiesto a Lotti se voleva raggiungerci’’.
‘’Mi sono posto il problema’’ della frequentazione di Lotti, che era coinvolto nel caso Consip ha detto ancora Palamara. ‘’Non avrei mai frequentato Lotti per mettermi in contrasto con gli altri colleghi della procura di Roma, soprattutto con Paolo Ielo, con cui ho un rapporto di stima’’, ha assicurato. ‘’Dal punto di vista dell’opportunità oggi farei una valutazione diversa’’, ha aggiunto Palamara, e anche sull’incontro con l’allora pg della Cassazione Riccardo Fuzio ha detto ‘’oggi dico che non dovevo incontrarlo ma avevamo un rapporto come tra fratelli’’.