Covid, Salvini: “Governo non pensi a richiudere” 

"Spero che al governo non ci sia nessuno che pensi di tornare a richiudere ancora locali, negozi, bar, uffici, fabbriche e scuole perché si rischia di morire. Attento sì, distanti sì, mascherati sì però non chiusi in casa". Lo ha detto...

“Spero che al governo non ci sia nessuno che pensi di tornare a richiudere ancora locali, negozi, bar, uffici, fabbriche e scuole perché si rischia di morire. Attento sì, distanti sì, mascherati sì però non chiusi in casa”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, a margine della Wine Week a Milano. “L’80% dei contagi – ha sottolineato – avviene a casa, questi sono i dati, quindi è inutile andare a prendersela con chi lavora”.  

“Se qualcosa bisogna sospendere io direi” che deve essere, aggiunge, “il concorso straordinario per migliaia di insegnanti fissato per metà ottobre. E una follia, quello sì, lo eviterei. Eviterei questo supplizio agli insegnanti e agli studenti”. 

“Noi stiamo incontrando tanta gente in gamba che si mette a disposizione per Milano. Poi per la forma, facciamo primarie, secondarie, quello che vogliamo”. Stiamo incontrando tanti uomini e donne in gamba che hanno voglia di mettersi a disposizione” delle città in cui si vota l’anno prossimo, ha detto rispondendo a chi gli chiedeva se è d’accordo nel fare le primarie nel centrodestra per scegliere il candidato a sindaco di Milano. “Poi se vogliamo scegliere tutti insieme o farle scegliere alla gente, figuriamoci, noi siamo nati in mezzo alla gente”.  

Il leader della Lega torna, poi, a smentire fughe in avanti sul cambio di collocamento del Carroccio in Europa e un eventuale approdo nel Ppe. E’ un tema che “appassiona voi, non cambiamo assolutamente nulla” ha detto a margine della Wine Week a Milano, replicando a chi gli chiedeva del possibile cambio di gruppo della Lega all’interno del Parlamento europeo. “E’ un dibattito surreale, giornalistico – ha rimarcato Salvini – Non cambiamo assolutamente nulla”. 

Quanto al sindaco Sala, dice Salvini,”la città la dovrebbe ascoltare da 4 anni e mezzo, non da domani. Noi faremo la nostra proposta a Milano a prescindere da Sala, che era partito bene nel primo periodo e poi si è fermato”. “Ci sono interi pezzi di città che aspettano il rilancio – conclude Salvini – penso agli scali ferroviari, alle lungaggini per il nuovo stadio, al rilancio del dopo Expo e delle zone universitarie”. 

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