“Siamo impegnati per il Dpcm, cercheremo di licenziarlo già per questa sera”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, parlando con i giornalisti a Taranto, al termine del suo intervento alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede della Scuola di medicina di Taranto. Anche il premier Giuseppe Conte, con i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza, parteciperà alla cabina di regia con Regioni, Anci e Upi sulle misure anti Covid in vista del nuovo Dpcm. “Sto tornando a Roma, c’è una riunione con le regioni, vorremmo varare stasera le misure anti-Covid” conferma successivamente in un punto stampa sempre a Taranto.
“Stiamo lavorando intensamente per costruire un acquario, il più bello del Mediterraneo, che può essere un’occasione di sviluppo”. “Coniuga attrazione turistica e ricerca. Faremo di tutto per realizzarlo in tempi brevi”.
“Escluderei un nuovo lockdown e lo diciamo a ragion veduta perché abbiamo lavorato proprio per evitarlo” aggiunge. “Siamo molto avanti, stiamo facendo un numero impressionante di test, potremo ridurre anche la quarantena, introdurre nuovi test… abbiamo adottato tutte le misure necessarie. Se poi questa curva dovesse proprio risalire possiamo prevedere qualche lockdown circoscritto territorialmente, ma non più generalizzato su tutto il territorio nazionale”.
“La maggioranza è assolutamente compatta, adesso c’è un po’ di preoccupazione per i casi positivi, ma i numeri ci sono e la maggioranza è coesa”.
“Tornerò e dedicherò una giornata all’ex Ilva, sono già stato allo stabilimento due volte” ha detto spiegando che intanto oggi sono previsti incontri con “tutte le associazioni sindacali dell’Ex-Ilva e con le famiglie tarantine”. “La nostra posizione è che stiamo lavorando in questo negoziato, abbiamo coinvolto la parte pubblica, c’è Invitalia che sta lavorando con Arcelor Mittal per gli obiettivi che ci siamo proposti”. “Chiudere un polo siderurgico è un problema di sistema ma noi vogliamo accelerare, vogliamo accelerare la transizione energetica e preservare l’occupazione. Ora arrivano i soldi del Recovery fund, abbiamo la possibilità di farlo, costruire un alternativa è possibile” .”Noi abbiamo ereditato una procedure per una gara in conclusione. Abbiamo richiamato gli Arcelor Mittal alla responsabilità. Oggi non è pensabile gestire un impianto del genere senza avere cura delle ricadute sociali e della sostenibilità. ma questo lo vedremo alla fine del negoziato. La posizione del governo è ferma, se il negoziato non darà frutti e non consentirà di raggiungere gli obiettivi, ne trarremo tutte le conseguenze”.