Di Antonio Atte
Il tema delle alleanze alle elezioni amministrative del 2021 e quello dei prossimi stati generali, con il dibattito sulla futura struttura organizzativa del Movimento, continuano a dividere i pentastellati. Ci pensa la sindaca di Torino Chiara Appendino a scuotere il M5S annunciando, con un lungo post su Facebook, che non si ricandiderà per un secondo mandato: “Una scelta dolorosa – spiega – ma di coerenza”. E ora i riflettori sono puntati sulla prima cittadina romana Virginia Raggi, la quale è invece determinata a presentarsi per la seconda volta alla guida del Campidoglio, nonostante la secca bocciatura del Pd e le resistenze interne al Movimento.
Ieri sera si è tenuta la video-call con attivisti e ‘portavoce’ romani del Movimento per fare il punto: tra i partecipanti, la vicepresidente del Senato Paola Taverna e l’ex deputato Alessandro Di Battista, che ha blindato la ricandidatura dell’attuale sindaca. “Virginia per me non è negoziabile”, ha scandito ‘Dibba’. Parole che oggi scatenano l’ironia della storica ‘rivale’ di Raggi, la consigliera in Regione Lazio Roberta Lombardi: “Raggi ‘non negoziabile’? Direi ineluttabile, come Thanos…”, dice all’Adnkronos la componente del Comitato di Garanzia M5S citando il cattivo della saga degli ‘Avengers’.
“In questa fase – attacca Lombardi – ogni forza politica deve fare il proprio percorso interno così da individuare il suo progetto per la città. Solo dopo dovrebbero venire i nomi. Qui si sta capovolgendo l’ordine delle cose andando prima a trovare dei nomi e poi capire che fare di questa città. Che lo facciano i partiti, ci siamo purtroppo abituati. Che lo faccia il M5S mi sembra sbagliato. E mi meraviglio che i cosiddetti puristi non lo notino”.
Per l’ex capo politico Luigi Di Maio l’obiettivo è rafforzare l’azione del governo replicando nelle grandi città l’alleanza M5S-Pd sancita oltre un anno fa a livello nazionale. “Non mi fossilizzerei sui nomi”, ha detto il ministro degli Esteri domenica rispondendo a una domanda sulla ricandidatura di Raggi. Dopo le polemiche sollevate dall’ala vicina a Di Battista (a partire dalla senatrice Barbara Lezzi), Di Maio ha ribadito il sostegno alla sindaca di Roma, seguito oggi da un altro big M5S, il viceministro dello Sviluppo economico Stefano Buffagni: “Non vedo un’alternativa a Raggi”.
Sullo sfondo resta l’ipotesi ‘comunarie’ su Rousseau per dare il via libera definitivo alla ricandidatura di Raggi, che ha già ricevuto il placet di Beppe Grillo. Per il tesoriere grillino alla Camera, il romano Francesco Silvestri, “Virginia è candidabile. Ha fatto un gran lavoro su Roma ma – spiega all’Adnkronos – la decisione finale passerà dagli iscritti al Movimento”.
Il passo indietro di Appendino però potrebbe pesare anche sulla partita per il Campidoglio, spingendo gli ‘anti-Raggi’ ad alzare la voce per chiedere a “Virginia” di farsi da parte, in modo da lasciare il campo libero a un candidato comune gradito anche ai dem.
Per Appendino invece sono destinate ad aprirsi le porte della futura segreteria politica M5S. “Per il Movimento 5 Stelle e per tutto il Paese è e resta una preziosa, insostituibile, risorsa”, le parole al miele del capo politico Vito Crimi. “Chiara a Roma serve”, commenta all’Adnkronos Buffagni senza giri di parole. C’è però un dettaglio non trascurabile che rischia di complicare l’ingresso di Appendino nell’organo collegiale M5S e riguarda la condanna in primo grado a sei mesi per falso ideologico nell’ambito del processo Ream, in seguito alla quale la sindaca ha comunicato l’auto-sospensione dal M5S.
Di questo e altro si discuterà agli stati generali romani del 7-8 novembre. L’incubo Covid incombe sul congresso, e il timore di molti è che la kermesse si trasformi in un appuntamento virtuale. “Si terranno in presenza, stiamo vagliando varie location”, assicura però Roberta Lombardi, che insieme a Paola Taverna si sta occupando dell’organizzazione dell’evento.