“Deluso” dalla sentenza della Cassazione, ma ”sereno, assolutamente tranquilli”. Queste le parole di Denis Verdini a Rebibbia riferite all’Adnkronos da Vittorio Sgarbi. Il deputato e critico d’arte ha fatto un blitz questa sera nel carcere romano dove Verdini si è recato per costituirsi dopo la condanna definitiva della Cassazione a 6 anni e mezzo per il crac del Credito cooperativo fiorentino. “Era giusto costituirsi”, ha detto ancora Verdini, protagonista di una vicenda singolare: per ore infatti è rimasto in attesa di poter entrare nel penitenziario per una mancata trasmissione degli atti dalla Cassazione. L’ex parlamentare ha atteso dalle 16,30 alle 21,30, prima di poter entrare a Rebibbia.
”Sono andato a trovare Verdini a Rebibbia -racconta Sgarbi-. Era nella portineria interna, nella guardiola, che aspettava di entrare. Con lui c’erano i parenti più stretti. Era arrivato lì alle 16.30. E’ rimasto sorpreso nel vedermi e io gli ho detto che volevo capire di persona questa bizzarria, che lo aveva costretto a restare fuori dal carcere in mancanza della notifica del provvedimento restrittivo nei suoi confronti”.
”Ho trovato Verdini un po’ deluso della sentenza, ma sereno, assolutamente tranquillo -dice l’ex azzurro-. Evidentemente, stando lì da tante ore aveva interiorizzato la situazione… Mi ha detto che era giusto costituirsi. Ho parlato con la polizia penitenziaria, che mi ha spiegato che la mancata trasmissione degli atti può capitare e che per il protocollo anti Covid Verdini andrà in una cella dove resterà solo per evitare di portare un eventuale contagio all’interno del carcere e non per evitare il rischio di contagiarsi”.