“Fino ad aprile avremo un periodo di ‘montagne russe'” per quanto riguarda il Covid in Italia. E’ quanto ha detto il governatore della Regione Veneto Luca Zaia oggi a proposito dell’emergenza Coronavirus. Poi “diventerà più ‘familiare’ gestire questi flussi: per arrivare poi al vaccino e alla bella stagione, che farà calare di certo i numeri dell’epidemia. E finire con la vaccinazione entro il 2021 sarebbe già un grande successo”. Quindi il governatore ha annunciato che “vista la situazione in Veneto”, nelle ultime 24 ore ci sono stati 76 morti, “saranno possibili ulteriori misure restrittive come le micro zone rosse. Nel frattempo con un numero di positivo in aumento ad Auronzo di Cadore, nel bellunese, sarà fatta una campagna di tamponi a tappeto”.
“Nessuno di noi, e nemmeno i virologi hanno mai visto una pandemia: l’hanno studiata, ma non l’hanno mai affrontata davvero. E siamo come in guerra: 3.500 persone morte non sono ‘il nulla’”, dice a proposito delle vittime in Regione da inizio pandemia, “e poi serve rispetto per le persone e per la vita”. E il governatore del Veneto ha anche tenuto a sottolineare : “Noi abbiamo rimandato a casa dei centenari guariti e lo diciamo con orgoglio: questi vecchi sono quelli che hanno fatto grande la nostra comunità”.
SCUOLA – “Premesso che la scuola è un tema di esclusiva competenza del governo, siamo tutti per la scuola in presenza. Ma sono d’accordo sul fatto che in questa fase la scuola sia chiusa e che sia sbagliato aprire il 9 dicembre per chiudere a Natale e riaprire dopo le feste”. “La Dad è stata decretata da Roma e credo che abbia fatto bene -ha precisato- quindi concentriamo per una data e lavoriamo per renderla sicura, altrimenti potrebbe essere una roulette russa per la circolazione del virus”, ha ammonito. Sulla possibile riapertura del 9 dicembre Zaia ha spiegato che “per il momento è una leggenda metropolitana, non so nulla di sicuro. L’ho letta anch’io sui giornali. E come Regione vorremmo capire che accade dopo la scadenza del Dpcm del 3 dicembre”.
RICOVERI E SANITARI COVID – “In Veneto oggi siamo nella fase 5 (rossa) prevista dalla Regione. Per quasi tutte le province per quanto riguarda i ricoveri” ha detto Zaia, ricordando che la cosiddetta fase 5 regionale prevede che vi siano dai 2.500 ai 6.000 pazienti ricoverati per provincia. “Abbiamo un progetto di step per affrontare tutti questi ricoveri -ha spiegato Zaia- per quanto riguarda le terapie intensive siamo invece in fase 4 a livello regionale e stiamo utilizzando bene gli ospedali di comunità”. Ricordando che “è sempre pronto il piano B”. “Abbiamo quindi una pressione importante sugli ospedali -ha assicurato- stiamo tenendo, stiamo andando avanti con assunzioni e concorsi -conclude-, ma è certo che sul fronte del personale la coperta è corta”.