Università Milano-Bicocca apre laboratorio nel bosco  

Un quartiere sempre più green con un laboratorio di ricerca tra gli alberi, il 'Bosco delle Stem'. Un luogo di cultura per tutti. In un periodo difficile per l’Italia, l’Università di Milano-Bicocca non vuole rinunciare a uno dei momenti fondamentali della...

Un quartiere sempre più green con un laboratorio di ricerca tra gli alberi, il ‘Bosco delle Stem’. Un luogo di cultura per tutti. In un periodo difficile per l’Italia, l’Università di Milano-Bicocca non vuole rinunciare a uno dei momenti fondamentali della vita universitaria. E inaugura l’anno accademico 2020-2021 rilanciando la propria vocazione di istituzione aperta alla città di Milano e al mondo e di ente promotore di nuovi modelli di sviluppo sociale, culturale, scientifico-tecnologico ed economico. All’insegna di valori fondamentali quali la resilienza, la ripartenza una volta che sarà conclusa l’emergenza da Covid-19, la cura degli altri e la sostenibilità. 

Durante la cerimonia è stato presentato il Bosco delle Stem, un progetto nato dalla collaborazione con il Comune di Milano, nell’ambito di STEMintheCity. L’Università realizzerà, all’interno del Vivaio Bicocca, un laboratorio dove formare nuove scienziate e nuovi scienziati capaci di ispirarsi alla biodiversità per promuovere l’innovazione scientifica. Il Bosco delle Stem sarà un vero e proprio laboratorio all’aperto dove fare ricerca e organizzare eventi di partecipazione scientifica aperti a tutti. 

All’interno del Bosco verrà costruita, con materiali ecosostenibili, una torre di 10 metri per osservare la natura e le stelle: di giorno sarà possibile studiare la biodiversità animale e vegetale, di notte si potranno ammirare galassie, pianeti e asteroidi. Grazie a una passerella in legno si potrà camminare tra le fronde degli alberi per conoscere da vicino l’avifauna del bosco. Ci saranno poi dei laboratori sperimentali dedicati ai più piccoli per far conoscere loro l’ecosistema e la biodiversità. 

“Stiamo lavorando per rendere il quartiere sempre più verde – ha spiegato la rettrice dell’Università di Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni, aprendo l’inaugurazione dell’anno accademico 2020-2021, il secondo dall’inizio del suo mandato – con un museo diffuso, un luogo di cultura aperto a tutta la città. Oggi presentiamo il Bosco delle Stem, uno spazio dove gli studiosi di materie tecnico scientifiche saranno impegnati per la sostenibilità della nostra città e dell’intero pianeta”. 

La cerimonia, per la prima volta dalla nascita dell’Ateneo, si è svolta esclusivamente in streaming. “Appena un anno fa avevo davanti a me l’aula magna gremita – ha ricordato la rettrice -. Oggi è strano non guardare negli occhi gli studenti, i colleghi, il personale, ma ho voluto fortemente non rinviare l’inaugurazione. Si tratta infatti di un momento imprescindibile della vita universitaria, un momento di scambio, di condivisione e di riflessione”. 

Iannantuoni ha sottolineato inoltre l’importanza di consolidare una società sostenibile. “L’Università ha il compito di creare nuovi modelli di sviluppo sociale, culturale, scientifico-tecnologico ed economico. E Milano-Bicocca, consapevole del ruolo che riveste nella formazione delle giovani generazioni, si sta impegnando per rafforzare le politiche di sostenibilità e inclusione sia nel campus sia sul territorio”. 

Simbolo di questo sviluppo, i recenti progetti dell’Università. Come il Vivaio Bicocca inaugurato un mese fa, uno spazio verde di 8mila metri quadri all’interno del quale sorgerà il Bosco delle Stem. E come l’Edificio U19, una infrastruttura di ricerca dedicata allo studio dei cambiamenti climatici e alla scoperta di energie alternative, che sorgerà dalla ristrutturazione dell’ex centrale a idrogeno. Così, Milano-Bicocca abbraccerà tutti gli ambiti della sostenibilità, dal seme (gli alberi) al blu e green deal (U19). 

Tutto questo inserito all’interno di un polo culturale che ha nell’Università, nell’Hangar Bicocca e nel Teatro Arcimboldi i tre luoghi cardine destinati a rendere il quartiere, un tempo operaio, sempre più aperto alla città e carico di energia intellettuale. Altro tema fondamentale sviluppato durante la cerimonia di inaugurazione, il concetto di cura, al centro dell’intervento dell’ospite d’onore: Ilaria Capua, la direttrice del ‘One health center of excellence’ dell’Università della Florida.  

“È una gioia vera aprire questo anno accademico con un’esplosione di luce, la luce del cambiamento – ha commentato la professoressa Capua – Il futuro che abbiamo di fronte ce lo possiamo reinventare”. Durante l’anno della pandemia, l’Ateneo si è preso cura della sua comunità non solo garantendo le misure di prevenzione e sicurezza necessarie sui luoghi di lavoro e nelle aule quando sono riprese le attività in presenza, ma anche offrendo gratuitamente test sierologici e tamponi veloci al proprio personale docente e tecnico amministrativo.  

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