“Nel Paese del ‘Partito preso’ una parte della pubblica opinione si comporta da hooligan. A volte difende, per partito preso, per l’appunto, la propria forza politica anche quando andrebbe criticata, se non altro per imporle il ritorno alla retta via. Allo stesso tempo si attacca, spesso in modo scomposto, quel politico avversario solo in quanto avversario caldeggiando il gossip ed ignorando i fatti. È il caso di Lucia Azzolina, ministro dell’Istruzione, da mesi quotidianamente massacrata non si sa bene perché”. Così Alessandro Di Battista difende la ministra Azzolina su Tpi.it.
Si chiede l’esponente M5S: “Cosa avrebbe fatto di così sconveniente questa giovane donna, perbene e preparata, non è dato saperlo. Ha per caso tagliato i fondi alla scuola pubblica? No. Semmai ha lottato per ottenere 7 miliardi di euro in più. Credo che alla Azzolina non venga perdonata la sua coraggiosa difesa della scuola statale, un’onta nell’era liberista che stiamo ancora vivendo.Non potendo tuttavia ammettere l’indicibile, la si attacca per altro. Per il diametro delle rotelle dei banchi (come se aver sostituito arredamenti scolastici che avevano 30 anni fosse stato un errore), per la tonalità del rossetto, per la pettinatura o per la cadenza del suo parlare”, conclude.