‘Stanare’ in tempo, attraverso screening mirati, “il ladro silenzioso della vista. È così che viene definito il glaucoma, malattia difficile da identificare nelle sue fasi iniziali e che ha un forte impatto negativo nella vita sociale di chi ne è affetto”. Lo ha ribadito Antonio Rapisarda, vice presidente della Società italiana per il glaucoma (S.i.Gla.) in occasione del XVI Congresso nazionale, quest’anno in versione online, in corso sulla piattaforma Sigla Goes Visual a causa delle limitazioni dovute a Covid-19.
“Secondo dati dell’Oms – ha ricordato Rapisarda – sono 60 milioni nel mondo le persone affette da glaucoma. In Italia si contano un milione di pazienti e di questi circa il 40% non sa di essere affetto da questa patologia, che nelle prime fasi è asintomatica. È importante tenere presente tutti i più importanti fattori di rischio: la familiarità, la miopia elevata e le patologie vascolari, come diabete e ipertensione. A partire da queste categorie – ha sottolineato – sarebbe auspicabile avviare screening mirati per evitare che la malattia progredisca e porti a disabilità sensoriali permanenti”.