Spostamenti a Natale, Brusaferro: “No allentamento misure”  

“No agli allentamenti su misure e mobilità” o ci sarà “una inversione della tendenza”. Per questo saranno necessari “tutti gli sforzi” possibile nel periodo di Natale. Mentre si discute dell’ipotesi di modificare le misure relative agli spostamenti tra Comuni a Natale, arriva il monito del presidente della Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, durante la conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale Covid-19 della cabina di regia del ministero della Salute e Iss.  

“Si sta progressivamente riducendo il numero di nuovi casi in Italia e in Europa. La tendenza è alla decrescita ma il numero è ancora significativo. L’elevata incidenza e l’attuale forte impatto sui servizi sanitari – spiega l’esperto – richiedono di essere molto cauti, di evitare di ridurre in maniera significativa le misure di mitigazione, comprese quelle sulla mobilità. La situazione epidemiologica rimane grave e si raccomanda che una modulazione delle misure di mitigazione nelle regioni e nelle province autonome eviti di rilassare le misure stesse e il livello di attenzione” perché si rischia “una rapida inversione della tendenza. Dobbiamo evitare che il rilassamento delle misure adottate in questi giorni comporti una ricrescita dei nuovi casi”, sottolinea Brusaferro, per il quale “nel periodo delle feste dobbiamo fare tutti gli sforzi per avere all’inizio del prossimo anno un numero di nuovi casi significativamente più basso di quello attuale, che è troppo elevato”. 

“In tutte le regioni italiane – ha ribadito Brusaferro – c’è una decrescita, in alcune più lieve e in altre più stabile, ma l’incidenza dei casi declinata a 14 giorni è 455 casi per 100mila abitanti e a 7 giorni è scesa a 193 casi per 100 mila abitanti. Sono numeri ancora alti che dimostrano come è ancora lontana la nostra possibilità di muoversi dalla mitigazione al contenimento”. L’indice Rt, spiega quindi Brusaferro, “è sotto l’1 in tutte le Regioni tranne una. Poi la maggior parte delle Regioni sono con la classificazione complessiva del rischio moderata, alcune bassa e 4 bassa”. 

Decrescita anche “dell’occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva. In molte Regioni – continua – registriamo una probabilità bassa di raggiungere la saturazione a 30 giorni nei posti letto ordinari e di terapia intensiva, mentre nelle settimane scorse era molto più alta. Ma c’è ancora un fortissimo impegno dei servizi sanitari”. 

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