Otto giorni di zona rossa, a singhiozzo per coprire Natale e Capodanno, possono bastare a impedire un rimbalzo di Covid-19? “Me lo auguro, ma a questo punto non lo so”. L’infettivologo Massimo Galli è cauto sui possibili effetti ‘protettivi’ della strategia che sarebbe al vaglio del Governo per le feste.
Motivo della perplessità: “In realtà, perché ci sono stati diversi giorni in cui le cose sono andate in un altro modo”, spiega all’Adnkronos Salute il primario dell’ospedale Sacco di Milano e docente all’università Statale del capoluogo lombardo. Il riferimento è ai danni che potrebbero essersi già innestati in queste settimane di allentamenti delle restrizioni in diverse regioni e di zona gialla diffusa. “Ovviamente sì, il timore è questo – sottolinea – vediamo come andrà”.
Che la zona gialla non funzionasse, “era un evento assolutamente atteso – osserva Galli – Più restrizioni si mettono in atto, più si limita la possibilità di contagio e il rischio che l’epidemia di Sars-CoV-2 si diffonda”. Se l’Italia valuta questa linea con misure più rigide proprio a ridosso del 25 e del 31 dicembre, altri Paesi come la Germania hanno optato invece per un lockdown ‘duro’ e più prolungato. Per i tedeschi ad esempio è già scattato e le misure rafforzate di chiusure resteranno in vigore fino al 10 gennaio.
Il Belpaese avrebbe dovuto forse seguire questa scia? “Credo – fa notare al riguardo l’infettivologo – che le decisioni dei governi degli altri Paesi siano giustificate”. Quanto all’Italia, “che dire? Siamo a un punto tale per cui finalmente almeno è stata data un’indicazione precisa” di quello che succederà sotto le feste. “Speriamo venga applicata e che la cosa ci tenga fuori dai guai”, auspica Galli.