La società romana Garofalo Healthcare acquista Domus Nova per il 51.6%. Operazione del valore di circa 41,9 milioni che le permetterà la partecipazione di controllo del gruppo.
Con l’acquisto del gruppo ravennate proprietario dell’Ospedale privato polispecialistico Domus Nova e dell’Ospedale Privato San Francesco (convenzionate con il SSN), Garofalo Healthcare, attiva in campo sanitario privato, ottiene un contratto vincolante. Nel complesso, le due strutture sono composte da 252 posti letto, mentre il Gruppo Nova conta un organico di più di 200 dipendenti oltre a collaboratori e liberi professionisti.
L’operazione d’acquisto di Garofalo Healthcare
Comprando Domus Nova, Garofolo Healthcare ottiene anche gli asset immobiliari strumentali detenuti dalla prima, per un valore equity value di 33.7 milioni.
Per quanto riguarda Domus Nova, alla fine del 2019 registrava un ricavo pari a poco meno di 31 milioni. Di questi, 20,6 di degenze, 5,8 riferiti a prestazioni ambulatoriali e 4,4 ad attività privata.
Come ha affermato Maria Laura Garofalo AD del gruppo Ghc:
“L’acquisizione della Domus Nova rappresenta per Garofalo Healthcare una tappa importante del suo percorso di crescita. La struttura ci consente di coprire l’intera dorsale dell’Emilia-Romagna, che si posiziona tra le Regioni più virtuose d’Italia. È nostra intenzione valorizzare la struttura rafforzando ulteriormente il suo posizionamento sul territorio”.
Inoltre, come ricorda Stefano Grandi, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Domus Nova e figlio dei soci fondatori, tale acquisizione rappresenta una grande opportunità per l’azienda. Grazie a questo investimento infatti, il Gruppo entra a far parte dell’unico gruppo quotato in Italia nel settore healthcare. Aspetto che gli fornirà una notevole visibilità a livello internazionale. Inoltre:
“L’ingresso nel Gruppo Ghc, che peraltro avviene nel 60° anniversario della struttura, assicurerà una crescita importante della Domus Nova, che quindi rappresenterà sempre più un punto di riferimento per l’intera città di Ravenna”.