“Le restrizioni che abbiamo deciso, con la chiusura dei supermercati la domenica, ma soprattutto quella di restare a casa, che devo dire i veneti hanno accolto e accettato, portano risultati: siamo in ritardo di quattro giorni sul modello matematico. La cura contro il coronavirus siamo noi veneti: stiamo a casa”. Lo ha ribadito il presidente del Veneto, Luca Zaia oggi nel punto stampa, spiegando che “la prossima settimana sarà determinante, ci darà una direzione precisa su come andrà. Dopo di che la mia ordinanza scade il 3 aprile, cercherò di rinnovarla ancora”.
“Il nuovo fronte sono le case di riposo, queste sono quelle che si preoccupano di più, perché sono i luoghi dove ci sono pazienti cronici, con varie patologie, che hanno qualche problema, che sommato al coronavirus ci porta al bilancio che tutti sapete. Noi vogliamo che tutti coloro che possono salvarsi dal virus si salvino, e che siano tutelati anche gli operatori sanitari che vi lavorino. Per questo devono essere assolutamente i solati i pazienti positivi vi devono creare percorsi separati”, ha spiegato ancora Zaia sottolineando come “la gestione non è della Regione ma vedremo di trovare delle forme di collaborazione per una tutela maggiore di ospiti e operatori”.
“Stiamo per avviare la somministrazione domiciliare ai pazienti positivi, non gravi, dell’Avigan, dei farmaci anti malarici e di quello contro l’artrite reumatoide”, annuncia ancora Zaia. “La buona notizia di oggi è infatti il via libera dell’Aifa, entro domani sarà pronto il protocollo operativo per portare appunto questi farmaci a casa dei malati, riducendo l’ospedalizzazione solo ai casi gravi, che hanno necessità di cure in ospedale, e di una terapia intensiva o subintensiva”, ha sottolineato.
“Nel bollettino di oggi – dice ancora – non solo notizie negative, ma anche una positiva: sono nati questa notte 95 bambini. Un segnale positivo, mentre contiamo quanti si ammalano e muoiono, ma anche quanti vengono dimessi”. “Nelle ultime ore, ha spiegato, sono stati 95 i nuovi nati, che si aggiungono ai 91 bimbi venuti alla luce ieri, e agli 84 del giorno precedente”. Sul fronte coronavirus il presidente della Regione ha ricordato poi “le ventimila persone in isolamento, i 7930 positivi, i duemila malati ricoverati in ospedale, i 344 in terapia intensiva, i 362 morti ed i 655 dimessi”.
E ancora: “Siamo arrivati a 88.864 tamponi effettuati, con tutte le difficoltà del caso. Stiamo predisponendo un piano operativo rispetto a scelte prenderemo”. “Stiamo riscrivendo le linee guida sui tamponi – ha spiegato Zaia – al momento abbiamo una capacità di diecimila al giorno perché stanno mancando i reagenti, stiamo puntando a 20 mila tamponi. Nel frattempo è arrivata la macchina dall’Olanda per le diagnosi che ne deve fare 7000 al giorno, sarà utilizzata dal prof Crisanti, cerchiamo di comprarne un’altra, allo stato attuale abbiamo comprato 11 macchine per i test rapidi”.