Covid, direttore Ema: “La revisione avviata sul vaccino potrà tagliare drasticamente i tempi” 

Con la 'rolling review', modalità di "revisione permanente" avviata dall'Agenzia europea del farmaco Ema sul candidato vaccino di università di Oxford e AstraZeneca, "potenzialmente si potranno ridurre in modo drastico i tempi tecnici" normalmente necessari per la valutazione del prodotto da...

Con la ‘rolling review’, modalità di “revisione permanente” avviata dall’Agenzia europea del farmaco Ema sul candidato vaccino di università di Oxford e AstraZeneca, “potenzialmente si potranno ridurre in modo drastico i tempi tecnici” normalmente necessari per la valutazione del prodotto da approvare da parte dell’ente regolatorio. Lo spiega all’Adnkronos Salute Guido Rasi, direttore esecutivo dell’Ema, che tiene a precisare “un concetto fondamentale: con questa procedura non chiediamo meno dati” da esaminare. “I dati che chiediamo sono sempre gli stessi – puntualizza – Semplicemente li valutiamo mano a mano che ci vengono inviati” invece che tutti insieme alla fine, “e questo sicuramente accelera i tempi”.  

Quanto li potrà accelerare “ora come ora è impossibile da dire”, risponde Rasi. Che però fa un esempio: premesso che “la rolling review procede per cicli di 14 giorni”, quando è stata applicata all’antivirale remdesivir “ha permesso una valutazione in 2 cicli”: 28 giorni contro “i 210 minimo, di norma 270-300, necessari con la procedura di valutazione tradizionale” in cui l’azienda sottopone il dossier soltanto quando ha pronti tutti i dati richiesti per l’iter regolatorio che punta all’approvazione e al lancio sul mercato di un prodotto.  

Quello del remdesivir tuttavia è solo un esempio, perché in quel caso si trattava di un farmaco precedentemente studiato contro il virus Ebola e quindi per il quale erano già disponibili numerose informazioni.  

L’ITER CLASSICO – Tradizionalmente, ricorda il numero uno dell’Ema, le società farmaceutiche aspettano di avere tutti i dati necessari da inserire in un dossier che sottopongono all’agenzia regolatoria. Un ‘faldone’ composto da tante parti: i dati preclinici sugli animali, i dati clinici sui pazienti, i dati di sicurezza, quelli che certificano il rispetto del protocollo di sperimentazione annunciato, quelli che garantiscono i requisiti di buona fabbricazione lotto per lotto. Una mole di informazioni corposa, la cui valutazione richiede ovviamente tempi lunghi – fino a quasi un anno – considerando anche che l’ente regolatorio può chiedere chiarimenti su alcuni punti e deve poi attendere la risposta dell’azienda. Con la rolling review questo lavoro di interlocuzione agenzia-impresa avviene in un ‘work in progress’, e quindi è per forza di cose più veloce.  

COSA CAMBIA CON LA ‘ROLLING REVIEW’ – La revisione annunciata dall’Ema comincerà dai dati preclinici, quelli sugli animali. I tempi di valutazione dipenderanno dunque per prima cosa da quando arriveranno i dati clinici, quelli sull’uomo. L’idea è che ci vorranno ancora “parecchie settimane”, tanto più che negli Usa i trial non sono ancora ripartiti dopo lo stop che di recente si è reso necessario per effetti collaterali seri registrati in due volontari ai quali era stato somministrato il candicato vaccino AstraZeneca-Oxford. Se stimare tempi precisi è dunque “impossibile”, ribadisce Rasi, non si può nemmeno escludere che – se arriveranno dati clinici su “grandi numeri”, con un profilo di sicurezza “molto rassicurante” e un’assoluta chiarezza sugli eventi avversi registrati – possano bastare anche in questo caso “un paio di cicli”.  

Il direttore esecutivo dell’Authority Ue esprime infine parole di apprezzamento per “l’ottimo esempio di collaborazione dato da AstraZeneca nel metterci a disposizione i dati prima. Siamo contenti che i vantaggi della rolling review siano stati recepiti, e mi aspetto che tutte le aziende che vogliono approvare il loro candidato vaccino anti-Covid in Europa mano a mano sfruttino questa possibilità”. Non è automatico che chi l’ha colta per primo sarà anche il primo ad arrivare sul mercato con un vaccino, ma intanto sicuramente si porta avanti nella valutazione. (di Paola Olgiati)  

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