Cresce l’industria nautica italiana e con lei anche il fatturato del comparto, dati che superano anche le stime effettuate a febbraio di quest’anno. Sono questi i dati emersi oggi, nella seconda giornata del Salone Nautico di Genova, nel corso del convegno “Boating Economic Forecast/ La resilienza della nautica”, durante il quale è stata presentata anche l’edizione di quest’anno della Nautica in Cifre, volume curato dall’Ufficio Studi di Confindustria Nautica sull’andamento del settore e che, giunta alla 41esima edizione, si è trasformata da annuario statistico in collana editoriale.
Dopo la crescita dell’industria nautica italiana negli ultimi cinque anni, anche il 2019 si chiude con un incremento a doppia cifra, con un fatturato del comparto che arriva a 4,78 miliardi di euro (+12% rispetto 2018), un valore quasi doppio rispetto ai minimi del 2013/2014 e superiore alle previsioni di inizio 2020, pre-covid.Segno più davanti dovuto alla vocazione internazionale e al rinnovato interesse da parte del mercato interno, ma non solo. Secondo quanto illustrato da Marco Fortis, di Fondazione Edison, che durante l’incontro ha fatto il punto sul commercio con l’estero le imbarcazioni da diporto italiane si confermano nella top ten dei prodotti – con saldo commerciale superiore al miliardo – il cui export è cresciuto di più negli ultimi vent’anni, con un nono posto assoluto.
Le elaborazioni di Fondazione Edison su dati Istat e ITC-UN Comtrade, nella classifica 2019 degli esportatori mondiali nel settore della cantieristica nautica, posizionano l’Italia al secondo posto, con 2,6 miliardi di dollari e il 15% di quota export mondiale, in crescita del 19,6% rispetto al 2018. Per quanto riguarda il saldo commerciale nel settore della cantieristica nautica, l’Italia si classifica invece prima, con un totale complessivo 2,2 miliardi di dollari.
Dati positivi anche dal settore del leasing. “Nel 2020 – ha spiegato Carlo Mescieri, Presidente Assilea – tutti i settori del leasing e del noleggio a lungo termine hanno un segno negativo, come lo ha il Pil del nostro Paese, e lo stipulato complessivo segna un -25%. Tutti tranne la Nautica che, nei primi nove mesi del 2020, ha già fatto tutti i volumi del 2019 (+30%). E’ un forte segnale anche per il Governo, chiamato a disciplinare il nuovo regime fiscale del leasing nautico”.
Sul tema il presidente di Confindustria Nautica Saverio Cecchi ha ricordato, nel corso dell’incontro: “Abbiamo 19 giorni alla scadenza del 1 novembre per determinare le nuove regole fiscali. E’ una sfida per il Paese che dal leasing introita poco meno di 75 milioni di euro di Iva l’anno, che potrebbero essere dirottati in altri Paesi UE. Intanto tutti i contratti di leasing che verranno stipulati entro il 30 ottobre beneficeranno delle regole attuali, grazie al provvedimento dell’Agenzia delle Entrate dello scorso 30 settembre”.
Il comparto industriale della nautica italiana ha visto anche aumentare il numero degli addetti effettivi (per un totale di 23.510, + 5,4% sul 2018, e parte degli oltre 180.000 addetti della filiera), così come il contributo della nautica al Pil (2,22‰, in aumento del 11,9% rispetto all’anno precedente). La ripartizione del fatturato per comparto vede il 64,4% alla cantieristica, il 27% agli accessori e l’8,6% per i motori.