“La medicina territoriale va potenziata. In Italia sono state fatte 610 Usca sulle 1200 previste, in alcune regioni le hanno anche cancellate, il risultato è che nelle regioni dove non ci sono le Usca c’è il tasso di ospedalizzazione più alto”. Lo ha detto Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma, intervenuto ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’, su Radio Cusano Campus.
“Il medico in quanto tale ha l’obbligo deontologico di seguire il proprio paziente – ha aggiunto Magi – La sentenza” recente del Tar del Lazio “non riguarda l’attività dei medici, interviene su un argomento specifico. Per evitare che i medici di famiglia si possano ammalare, si sono formate con la legge 14 del marzo 2020 le cosiddette Usca, dove non sono previsti medici di famiglia ma un’equipe di specialisti ed infermieri che va a seguire il paziente a domicilio. Nel Lazio sono state fatte invece le Uscar, che però finora hanno fatto un lavoro di tracciamento, andavano cioè a fare i tamponi, però non sono state fatte le visite a domicilio. La sentenza del Tar dice che nelle Usca non ci devono essere i medici di famiglia, che devono continuare a fare la loro attività canonica”.