Allentamento delle restrizioni, zone che passano da rosse ad arancioni: il calo della diffusione dell’epidemia da Covid ha prodotto da un giorno all’altro assembramenti record a Torino e a Milano per lo shopping prenatalizio. “Il ministero dell’Interno è impegnato fin dall’inizio della pandemia a garantire tutti i controlli necessari. Per noi è una priorità assoluta. Basti dire che ne sono stati fatti oltre 28 milioni dall’11 marzo a oggi”, assicura in un’intervista al Corriere della Sera il viceministro dell’Interno Matteo Mauri. “E stiamo aumentandoli progressivamente – aggiunge -. Nella scorsa settimana ne sono stati fatti 589 mila, contro i 560 mila della settimana precedente. Nell’ultimo weekend sono state controllate oltre 152 mila persone e 110 mila attività.
“Si sta facendo il massimo – dichiara Mauri -. Dall’inizio della pandemia è stato fatto un lavoro molto impegnativo che ha visto tutte le forze dell’ordine in prima fila con abnegazione, nonostante un numero consistente degli agenti fosse costretto alla quarantena. Sono state presidiate strade e si è verificato il rispetto delle norme negli esercizi commerciali. Durante il lockdown era tutto chiuso, quindi i reati erano diminuiti in maniera drastica. E si era potuto dislocare agenti aggiuntivi sul territorio. Oggi tutte le forze dell’ordine devono presidiare il contrasto alla criminalità e in più anche il rispetto delle regole”.
“Anche i Comuni stanno facendo il massimo – prosegue Mauri -. Così come il contingente militare di Strade sicure che abbiamo già aumentato fino a raggiungere il limite possibile. I controlli sono importanti ma non saranno mai sufficienti senza il senso di responsabilità. Ogni singolo cittadino deve fare la propria parte. Esattamente come era successo nel momento più duro della prima ondata, usando il principio di precauzione. La posta in gioco è troppo alta. Il rispetto delle regole è stato importante per ‘domare’ la prima ondata, e abbiamo visto quanto il comportamento troppo disinvolto di questa estate abbia contribuito a farci ripiombare nell’incubo dei contagi, delle terapie intensive, delle morti. Non si deve commettere la stessa leggerezza nel periodo natalizio”.