Attentato Charlie Hebdo: no terrorismo per 6 imputati 

La Corte d'assise di Parigi non ha riconosciuto come terroristi sei accusati al processo per gli attentati di Charlie Hebdo. Secondo il verdetto, i sei sono colpevoli di associazione a delinquere, riferisce Le Figaro.  Il processo vedeva imputate 14 persone, undici...

La Corte d’assise di Parigi non ha riconosciuto come terroristi sei accusati al processo per gli attentati di Charlie Hebdo. Secondo il verdetto, i sei sono colpevoli di associazione a delinquere, riferisce Le Figaro.  

Il processo vedeva imputate 14 persone, undici delle quali presenti in aula, con l’accusa di aver dato sostegno ai fratelli Cherif e Said Kouachi e Amedy Coulibaly, i terroristi responsabili dell’attacco al settimanale satirico Charlie Hebdo e la successiva presa di ostaggi al minimarket ebraico Hyper Cacher. Gli attacchi, fra il 7 e il 9 gennaio 2015, causarono la morte di 17 vittime, più i tre terroristi uccisi dalle forze dell’ordine 

Il principale accusato presente in aula, Ali Riza Polat, è stato dichiarato colpevole di complicità in omicidio terrorista, per aver fornito “un aiuto logistico determinate” a Coulibaly. Hayat Boumeddiene, vedova di Coulibaly, latitante dopo essere fuggita in Siria, è stata riconosciuta colpevole di associazione a delinquere terrorista e finanziamento del terrorismo. Fuggiti all’estero anche altri due imputati, Mohamed et Mehdi Belhoucine, che potrebbero essere deceduti. Uno di loro è stato riconosciuto colpevole di complicità dei reati commessi dai Kouachi e Coulibaly.  

Nezar Mickael Pastor, Amar Ramdani e Willy Prevost sono stati riconosciuti colpevoli di associazione a delinquere terrorista. Said Makhlouf, Mohamed Fares, Abdelaziz Abbad, Metin Karasular, Miguel Martinez, Christophe Raumel sono colpevoli solo di associazione a delinquere. 

Il processo, che si è aperto tre mesi fa, è stato una dura prova, non solo per le parti civili, i sopravvissuti e i familiari delle vittime, che hanno rivissuto l’orrore di quei giorni. Vi è stata una interruzione di oltre un mese, a causa del contagio di uno degli imputati, Polat, che si è ammalato di coronavirus. E durante il dibattimento vi sono stati due attacchi terroristici: a settembre due persone sono state ferite a coltellate vicino all’ex sede di Charle Hebdo e in ottobre è stato decapitato l’insegnate Samuel Paty che aveva mostrato vignette di Maometto in classe.  

 

 

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