Una malattia tropicale sta colpendo duramente il Brasile. Ecco che cos’è la dengue, quali sono i suoi sintomi e la situazione in Italia.
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Dengue, numeri record in Brasile
Momento difficile in Brasile per quanto riguarda la salute, nel 2024 si sono registrati numeri record di casi di dengue. Ecco quanto è emerso dal rapporto pubblicato dal Ministero della Salute, un monito da non sottovalutare anche per via della sua pericolosità.
Il Paese ha dovuto affrontare un totale di 2.010.896 casi, compresi sia quelli confermati che quelli ancora sotto indagine, con un coefficiente di incidenza pari a 990,3 casi per 100.000 abitanti. Un aumento tanto significativo quanto preoccupante rispetto agli anni precedenti e un livello di diffusione della malattia che non si vedeva da oltre vent’anni.
Che cos’è la dengue e quali sono i suoi sintomi
La dengue è una malattia virale trasmessa principalmente dalle zanzare del genere Aedes. È una patologia diffusa in molte parti del mondo, soprattutto nelle aree tropicali e subtropicali, dove le condizioni climatiche favoriscono la proliferazione delle zanzare vettori.
I sintomi della dengue possono variare ma in linea di massima la malattia è caratterizzata da febbre alta, dolori muscolari e articolari, eruzione cutanea e altri sintomi influenzali. In alcuni casi, essa può evolvere in forme più gravi, come la dengue emorragica o la sindrome da shock da dengue, che possono mettere a rischio la vita del paziente.
La situazione in Italia
La situazione in Brasile preoccupa e non poco anche gli altri Paesi, infatti, ad esempio, l’Italia sta adottando misure preventive per evitare la diffusione della malattia. In questo senso è intervenuto anche il Ministero della Salute, attraverso una circolare che sottolinea l’importanza di potenziare la sorveglianza, implementare le bonifiche e formare il personale sanitario per affrontare efficacemente il rischio di epidemia.
Fornisce anche indicazioni dettagliate su come migliorare la sorveglianza dei vettori, individuare potenziali siti a rischio d’introduzione di nuove specie di zanzare invasive e comunicare in modo efficace il rischio dengue al pubblico. È inoltre previsto un controllo più rigoroso nelle donazioni di sangue per evitare la trasmissione della malattia attraverso questo mezzo.
Le nuove direttive sono fornite alle Regioni per prepararsi alla stagione di maggiore circolazione della zanzara tigre, responsabile della trasmissione della dengue. Si chiede alle autorità regionali di attuare le misure previste dal Piano Nazionale di Prevenzione e di sensibilizzare gli operatori sanitari per identificare rapidamente i casi di dengue.
Oltre a quanto già scritto in precedenza, è fondamentale bonificare le aree più a rischio per eliminare alla radice il problema, o quantomeno limitarlo.
Cosa dicono gli esperti
Il virologo Roberto Burioni ha dichiarato: “C’è il rischio che dal Brasile arrivi qui. È trasmessa solo da zanzare, per cui per evitare una epidemia dobbiamo fare di tutto per diminuire il numero di zanzare, e la lotta contro questo insetto si inizia nel mese di marzo”.
Anche l’epidemiologo Massimo Ciccozzi si è espresso in merito, asserendo che “se le Regioni hanno un loro sistema di sorveglianza dengue è il momento di attivarlo e di muoversi anche in anticipo rispetto alla disinfestazione delle aree verdi dove le zanzare possono riprodursi”.
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