Coronavirus, Cauda (Cattolica): ‘Curva in lenta discesa ma il nemico è ancora tra noi’  

di Margherita Lopes "I dati di oggi mostrano che stiamo accumulando una diminuzione lenta ma progressiva di tutti i parametri: la curva italiana si conferma in lenta discesa. Le notizie particolarmente positive sono legate all'aumento dei guariti, oltre che alla diminuzione degli...

di Margherita Lopes 

“I dati di oggi mostrano che stiamo accumulando una diminuzione lenta ma progressiva di tutti i parametri: la curva italiana si conferma in lenta discesa. Le notizie particolarmente positive sono legate all’aumento dei guariti, oltre che alla diminuzione degli attualmente positivi anche a fronte di un numero record di tamponi”. A dirlo all’Adnkronos Salute è Roberto Cauda, docente di Malattie infettive all’Università Cattolica del Sacro Cuore, commentando gli ultimi dati diffusi oggi dalla Protezione Civile. “Attenzione però: il nemico è ancora tra noi, e dobbiamo esserne consapevoli a 6 giorni dall’inizio della cosiddetta fase 2”. 

“E’ importante – sottolinea l’esperto – che questi dati siano stati ottenuti a fronte di quasi 64 mila tamponi, e che la discesa lenta riguardi anche la Lombardia, così duramente colpita dal virus. Questi numeri – dice Cauda – fanno ben sperare, anche se la grande scommessa è legata a quello che accadrà dopo il 4 maggio, con le prime caute aperture”. Tante ragioni, “anche di natura psicologica, ci fanno rendere conto che le persone non possono restare recluse ancora a lungo, ma la riapertura deve essere prudente, progressiva e fondata sulla responsabilizzazione dei cittadini, che non devono dimenticare distanziamento sociale, igiene delle mani e protezioni. Il virus – ribadisce – c’è ancora, e dobbiamo essere consci dell’importanza di tutelare le nostre regioni, anche quelle meno colpite, da una recrudescenza”.  

“Si naviga a vista, anche se non abbiamo molta scelta: dobbiamo imparare a convivere con questa situazione”. Secondo Cauda, “uno dei problemi più seri è costituito dagli asintomatici. Ma penso che lo studio di sieroprevalenza ci aiuterà a capire quanto ha circolato davvero Sars-Cov-2 nelle varie classi di età e nei territori. E a capire quanto dura l’immunità acquisita, anche se da questo punto di vista i dati che arrivano dalla Cina fanno ben sperare”.  

Insomma, ci sono ancora molte cose che non conosciamo, “ma stiamo scoprendo molti segreti di questo virus, anche a livello genetico. Lo diciamo sommessamente ma, in attesa del vaccino, arrivare a una sorta di ‘patente d’immunita’ potrebbe essere una svolta, anche se – conclude – occorre ancora un’analisi scientifica che dipani dubbi e incertezze”. 

Leggi anche...
I più recenti

Trionfo di Investimenti & Finanza Merchant ai Le Fonti Awards

Nuvola Zero vince ai Le Fonti Awards

Trionfo di ADP ai Le Fonti Awards del 5 dicembre

Baraclit trionfa ai “Le Fonti Awards” per Innovazione e Leadership

Newsletter

Iscriviti ora per rimanere aggiornato su tutti i temi inerenti la salute.