L’Abruzzo zona arancione per un’ordinanza non condivisa dal governo finirà davanti al giudice. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, durante la registrazione di ‘Di Martedì’ in onda stasera. “Noi chiediamo alle Regioni di rispettare in maniera molto ferma le indicazioni che stiamo firmando. Il caso dell’Abruzzo è molto chiaro, abbiamo chiesto al presidente di ritirare quell’ordinanza, l’ordinanza non viene ritirata ed è chiaro che noi la porteremo davanti al giudice”, ha spiegato.
Sulla possibilità di deroghe per Natale, il ministro è netto: “Le misure sono queste e le confermiamo, non cambieranno per il momento né in un verso né in un altro. Le misure non si vedono giorno per giorno, c’è bisogno di un tempo più lungo”, ha aggiunto. “Questa norma sui Comuni è già vigente in tutte le aree arancioni. Il messaggio di fondo è sempre lo stesso: in questa fase non possiamo permetterci spostamenti che non siano indispensabili”, sottolinea il ministro. “Nei giorni più ‘caldi’ chiediamo un sacrificio, ne siamo consapevoli. Gli spostamenti sono sempre consentiti per alcune ragioni fondamentali, per lavoro e salute”. Per Speranza, “siamo ancora dentro questa epidemia”.
“Il virus circola leggermente meno di prima – ha spiegato Speranza -, c’è una riduzione ma lenta dovute alle misure che abbiamo adottato. Guai a pensare che questi numeri rappresentino uno scampato pericolo, c’è ancora pressione sulle terapie intensive e sugli ospedali”.