Il panorama della salute mentale tra bambini e adolescenti è segnato da un’allarmante crescita di disturbi del comportamento alimentare, come l’anoressia, ideazioni suicidarie e atti di autolesionismo. Questa escalation è spesso collegata a sindromi depressive o disturbi dell’umore, con la pandemia e l’emergenza sanitaria che agiscono come pesante catalizzatore.
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Crescono i casi di anoressia e autolesionismo, ma mancano i posti letto
Aumentano i casi di anoressia e di autolesionismo, ma come sta reagendo il sistema sanitario? La risposta è semplice, non riesce a predisporre un ambiente adeguato. Attualmente, in tutto il territorio nazionale, si contano solamente 403 posti letto di degenza ordinaria dedicati a questa specifica branca della salute mentale giovanile.
Appare chiaro che questa sia una cifra insufficiente per far fronte all’aumento progressivo dei casi, ed è evidente che ci sia una grave lacuna nella capacità del sistema sanitario di gestire le problematiche legate ai disturbi neuropsichiatrici tra i bambini e gli adolescenti.
Secondo le stime, sarebbero necessari almeno 700 posti letto per rispondere alle esigenze attuali, e questa sarebbe solo una soglia minima per affrontare le situazioni più urgenti.
La mancanza di posti letto contribuisce a situazioni difficili, con il 30% dei bambini e adolescenti che vengono ricoverati in reparti destinati agli adulti. Una collocazione fortemente inappropriata, poiché i reparti per adulti non sono adeguatamente attrezzati per gestire la specificità delle relazioni coinvolte nei disturbi psichiatrici giovanili.
La mancanza di spazi adatti compromette la qualità delle cure e la possibilità di coinvolgere le famiglie nei processi terapeutici. Data la delicatezza della questione, non si può né deve sottovalutare questo fatto.
I casi crescono del 10%
Una situazione complicata che va analizzata attentamente. I dati attuali svelano un aumento significativo nei ricoveri pediatrici dovuti a disturbi neuropsichiatrici, rappresentando il 10% del totale.
In particolare, i ricoveri per anoressia hanno registrato un triplicamento, insieme a un aumento notevole di casi legati a tentativi di suicidio e autolesionismo. Questo evidenzia un’urgente necessità di risorse e interventi mirati.
È importante cogliere i segnali di un’eventuale situazione di fragilità e agire in tempo, prima che questa prenda il sopravvento sfociando in qualcosa di molto grave. Al contempo, il sistema sanitario italiano deve aumentare il sostegno, sia in termini di posti letto che di prevenzione.
Patti non rispettati
La situazione è grave in tutta Italia, ma in alcune Regioni la carenza di posti letto è totale. Umbria, Calabria, Abruzzo, Basilicata e Valle d’Aosta, si trovano completamente prive di tali strutture, di conseguenza non garantiscono cure adeguate.
Nonostante la situazione critica, gli impegni presi in passato per affrontare questa carenza e migliorare la situazione nei servizi di neuropsichiatria infantile sono rimasti in larga parte disattesi.
Linee guida approvate nel 2019 dalla Conferenza unificata Stato-Regioni, che stabilivano le condizioni minime da garantire nei reparti, non sono state ancora recepite a livello nazionale. Questo immobilismo crea un vuoto assistenziale in molte parti del paese, lasciando i bambini e gli adolescenti in situazioni di grave disagio senza adeguate risorse sanitarie a disposizione.
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