Non c’è solo il raddoppio delle bollette ma gli effetti collaterali del carovita si abbattono sulla filiera e rendono difficili le forniture: a rischio le consegne dei farmaci.
Aumento dei prezzi di luce e gas, qual è l’impatto dei rincari dell’energia sulle aziende farmaceutiche? A spiegarlo è Sergio Dompé, presidente esecutivo di Dompé Farmaceutici. Un impatto che va oltre la bolletta. “Vetro, alluminio, cellulosa, in qualche caso qualche polimero, eccipienti. Abbiamo avuto difficoltà ad approvvigionarci, in qualche caso carenze, in altri abbiamo riscontrato un aumento dei prezzi. Il che diventa ancora più grave per i farmaci che sono inseriti in Fascia A, prescrivibili a carico dello Stato e che per legge hanno prezzi fissi. Quindi tra un po’ le aziende non saranno più in grado di consegnarli perché qualcuno di questi è già diventato antieconomico oggi produrlo – dice Dompé – Il raddoppio delle bollette è un problema comune a tutto il mondo imprenditoriale, ma quello che va messo in luce di questo aumento abnorme, e anche parzialmente ingiustificato, dei costi energetici sono gli effetti collaterali collegati con tutta la filiera produttiva. Non è qualcosa che succederà, è già successo, sta succedendo”.
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“Solo il governo può trovare una soluzione”
Meconi, vice presidente di Federfarma, avverte: “Le spese di consegna sono aumentate. Ora solo il governo può trovare una soluzione”
“L’aumento dei costi di logistica del trasporto, in un settore che lavora già con margini molto bassi come le farmacie, sta mettendo in crisi la consegna dei farmaci”.
Marco Meconi, vicepresidente Federfarma Marche e titolare della farmacia Lunerti Meconi di Altidona
Cosa significa ‘rischio della carenza di farmaci’?
“La crisi del settore dell’autotrasporto, ha causato un aumento del costo necessario a coprire le spese di consegna dei farmaci. Se consideriamo che le farmacie vedono garantito un minimo di due consegne al giorno, ecco che la situazione di rincaro si somma ad altre difficoltà che mettono a rischio la disponibilità dei farmaci al banco”.
Come funziona la logistica per la consegna dei prodotti farmaceutici?
“I produttori si affidano ai grossisti che a loro volta si affidano alle imprese di autotrasporto che generalmente trasmettono le consegne ai distributori per terzi. Per la nostra provincia così come per tutte le altre delle Marche, trasporto e consegna sono gestiti da ‘Federfarma Servizi’ che raggruppa le cooperative di fornitura. Nel nostro caso si tratta di ‘FarmaCentro’”.
Cosa si è inceppato nella dinamica?
“Il caro carburanti ha obbligato i grossisti committenti di consegne, ad un costo aggiuntivo e di adeguamento per la distribuzione (emesso sulla base del fatturato e necessario a coprire i loro rincari). Un aumento che si ripercuote sui distributori secondari fino ad arrivare alla reale situazione assurda e pericolosa: il giro di aumenti ricade sulle farmacie, nello specifico sul costo di medicinali che spesso hanno margini di rivendita sottilissimi. Questo comporta l’impossibilità di riuscire a coprire le spese da parte delle farmacie e di conseguenza la carenza di farmaci nelle stesse”.
Quale la soluzione per fronteggiare il rischio delle consegne dei farmaci?
“Deve partire dal principio. Da azioni politiche, perché solo il governo può trovare una soluzione alla vicenda. E’ ovvio che se aumenta il carburante per tutti, deve esserci un meccanismo di tutela per chi fa il pieno al distributore per lavorare e assolvere una necessità pubblica a garanzia della copertura di distribuzione nei settori di beni primari come le medicine e gli alimenti. Ma bisogna fare in fretta”.