Il Procuratore ha deciso di ricorrere oggi in Cassazione contro la decisione della Corte di Appello di Angers che mercoledì non aveva riconosciuto il reato di devastazione e saccheggio e rifiutato l’estradizione in Italia di Vincenzo Vecchi, l’ex no global latitante da 8 anni, ricercato per i fatti del G8 di Genova del 2001 e arrestato in Francia nel agosto del 2019.
Il Tribunale di Angers mercoledì aveva invece riconosciuto altre due condanne, per l’aggressione a un fotografo e il possesso di una molotov, in base alle quali Vecchi avrebbe dovuto scontare ancora un avanzo di pena di 1 anno, 2 mesi e 23 giorni, in Francia o in Italia, se la giustizia italiana avesse accettato la decisione della Corte di Appello sul reato più pesante per il quale Vecchi dovrebbe scontare ancora 10 anni.
“Mi rammarico per questa decisione del Procuratore. Non ne capisco la necessità”, commenta con l’Adnkronos l’avvocato Catherine Glon che insieme a Maxime Tessier rappresenta Vecchi. “La decisione della Corte di Appello di Angers era una decisione equilibrata e motiva”, aggiunge Glon.
“Il Procuratore di Angers, spiega l’avvocato Maxime Tessier, “ha scelto, in tutta la sua legittimità, di ricorrere in Cassazione contro la decisione della Corte di Appello. Per il Comitato di solidarietà e per lo stesso Vecchi l’auspicio era che la vicenda potesse essersi conclusa con la decisione di mercoledì e il sentimento che prevale in questo momento è quello di una specie di accanimento nei suoi confronti”. Ora entro 3 mesi si riunirà la Cassazione per prendere una decisione. Probabilmente arriverà tra dicembre e gennaio 2001.
Non è la prima volta che il Procuratore francese ricorre in Cassazione. Dopo la decisione del novembre del 2019 della Corte di Appello di Rennes che aveva deciso la scarcerazione di Vecchi il Procuratore di Rennes era ricorso i Cassazione. Il 18 dicembre 2019 la Corte francese aveva annullato la sentenza del tribunale di Rennes che aveva ritenuto che la procedura nei confronti di Vecchi fosse nulla in quanto il Procuratore francese non aveva trasmesso alle autorità italiane il nome dell’avvocato italiano di Vecchi e questo, aveva stabilito la Corte, aveva portato un pregiudizio ai diritti della difesa. La Corte di Appello di Angers, invece, si è espressa nel merito della questione, cioè sulla regolarità del mandato di arresto europeo.
“Il ricorso in Cassazione del Procuratore è un’ulteriore vessazione” nei confronti di Vecchi, commenta con l’Adnkronos è Eric Vuillard, scrittore e cineasta francese (che nel 2017 che ha vinto il prestigioso premio letterario Goncourt per il suo romanzo ‘L’ordine del giorno’). “La decisione della giustizia francese era in linea con il diritto. E’ la seconda volta che in questa vicenda si ricorre in Cassazione. E’ una violenza”, spiega ancora Vuillard che dall’arresto in Francia di Vecchi, nell’agosto del 2019 è sempre stato al fianco dei membri del ‘Comitato di solidarietà a Vincenzo’, che si è costituito a Rochefort-en-Terre, in Bretagna, dove l’ex no globale ha vissuto negli ultimi 8 anni.
E’ una lunga telenovela quella dell’ex no global. Vecchi era stato condannato, con sentenza resa definitiva dalla Corte di Cassazione italiana il 13 luglio 2012, alla pena di 11 anni e 6 mesi per le violenze verificatesi durante il G8 di Genova. Aveva inoltre riportato una condanna a 4 anni di reclusione per alcuni scontri che hanno avuto luogo in occasione di una manifestazione antifascista a Milano nel marzo del 2006. Per quanto riguarda la condanna per i fatti di Milano è stato ritenuto che la pena era stata già scontata e quindi è decaduto uno dei due mandati europei.