“Non esiste”, “se vogliono metterci in contatto con lui per convincerci, perdono solo tempo: il nostro è un no secco e convinto”. I parlamentari calabresi del M5S non ci stanno. Quando, saltato l’ennesimo nome per il ruolo di commissario alla sanità in Calabria, rispunta quello del manager dell’Asl Rm6 Narciso Mostarda, scatta il niet degli eletti grillini.
“Su Mostarda abbiamo avuto nei giorni scorsi una videoconferenza tra di noi – raccontano all’Adnkronos – quando il suo nome era spuntato e la nostra risposta era stata chiara: non vogliamo nomine politiche”. Mostarda, un passato da assessore dem nel Comune di Frosinone, viene considerato tale, tanto più che tra i 5 Stelle rimbalzano voci che lo vedrebbero molto vicino a Nicola Zingaretti. Dopo il primo no, arriva un’altra riunione, stavolta con il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, che cerca di limare, di calmare gli animi degli eletti calabresi. Inutile. Così al Cdm di mercoledì scorso il capo delegazione Alfonso Bonafede arriva con il mandato chiaro di dire no a Mostarda. Così avviene, Mostarda, dato in pole, salta così come salta il nome avanzato dai 5 Stelle, quello dell’ex prefetto di Firenze e Reggio Calabria Luigi Varratta.
Oggi torna a farsi strada il nome di Mostarda, venuto meno quello del coordinatore del Cts Agostino Miozzo, che, seppur disponibile, avrebbe posto troppe condizioni al governo per accettare l’incarico. La chat che raccoglie i 17 tra deputati e senatori eletti in Calabria diventa subito rovente: “Mostarda? Se lo tenessero a Roma…”, uno dei tanti sms visionati dall’Adnkronos. Mentre qualcuno mette le mani avanti su una possibile call, nelle prossime ore, con il responsabile dell’Asl Rm6: “sarebbe del tutto inutile. Se poi vogliono nominarlo in barba a quel che pensiamo noi, facessero pure…”. Ma c’è chi a questo punto non esclude che con l’eventuale nomina di Mostarda potrebbero venire meno i voti dei parlamentari del territorio al dl Calabria.