“Sono 15 le Regioni e province autonome che hanno oltre il 40% dei posti occupati nell’area medica (ultima rilevazione 23 novembre) e di queste ben 10 sono oltre il 50%, e 3, Piemonte, provincia autonoma di Bolzano e provincia autonoma di Trento, hanno superato il 70%. Cresce l’occupazione di posti letto nell’area non critica nelle regioni sotto soglia 40%, fatta eccezione di Sicilia e Toscana dove si osserva un leggero calo”. E’ il quadro tracciato dalla Società italiana di Medicina interna (Simi) facendo il punto della situazione. La soglia del 40% di posti letto dedicati ai pazienti Covid-19 in area medica, cosiddetta ‘area non critica’, “indicata come livello di allarme dal decreto del ministro della Salute del 30 aprile 2020, è stata già superata in numerose Regioni tanto da essere stata registrata una media nazionale del 51%, dato in costante crescita”, ricorda la Simi.
“Questi dati forniti dall’Agenas non danno però la fotografia della realtà dei reparti, in particolare quelli internistici che oggi gestiscono la maggioranza dei pazienti Covid, affollati da pazienti non-Covid per la riacutizzazione delle patologie croniche altrettanto gravi e complesse che richiedono ospedalizzazione, pazienti a cui non può essere negata l’assistenza e a cui vanno garantiti spazi sanificati, non sempre assicurati in alcune strutture”, avvertono gli internisti.
“In questi stessi reparti, il personale medico ed infermieristico è in forte sofferenza e guarda con preoccupazione al prossimo Dpcm del 27 novembre e al possibile allentamento delle misure restrittive per Natale”, rimarca la Simi.