(di Andreana d’Aquino)
Schizza l’e-commerce in Italia spinto dall’era Covid. Il commercio online nel nostro Paese segna infatti un incremento del 24% rispetto al 2019, una “crescita impressionante e più che raddoppiata se si pensa che lo scorso anno si registrava, a livello nazionale, un aumento del commercio via web del 10% sul 2018”. E’ il nuovo Country Manager di idealo per l’Italia, Filippo Dattola, a delineare il quadro, raggiunto telefonicamente a Berlino dall’Adnkronos per fare il punto sui nuovi trend dell’economia italiana dettati dalla pandemia. “Sull’e-commerce ormai non si torna indietro in Italia, questo trend di crescita sarà permanente” scandisce il giovane manager, 28 anni, laurea in Economia e master in International business. Dattola, di origine calabrese ma nato e cresciuto in Germania, evidenzia che “nel 2020, il mercato complessivo del retail – sia off line che online – stimiamo si riduca del 13%, mentre la stima di crescita dell’e-commerce sarà del 24%. Un bel balzo per il commercio digitale italiano che però non è ancora molto evoluto, sia tecnicamente che per volumi di affari”.
Dattola riferisce che “nei mesi di marzo-aprile-maggio scorsi i retail italiani sono stati colti di sorpresa dall’esigenza esponenziale di acquisti online ed hanno fatto fatica a seguire l’evoluzione”. Un percorso in salita, racconta, “anche per colossi come Amazon che ha dovuto ridurre il catalogo agli articoli essenziali perché non aveva così tanta capacità”. In difficoltà anche “supermercati come Esselunga hanno istituito le ‘code digitali’: un consumatore davanti allo schermo Pc ha dovuto in quei periodi aspettare anche un’ora prima di poter inoltrare il proprio ordine online e questo perché i supermercati non riuscivano a stare dietro alla impennata di acquisti via web” racconta il manager di idealo.
“E questo è accaduto anche a idealo in Italia, che già a gennaio-febbraio ha registrato una crescita del 110% di visite al nostro sito, con impennate del 200% durante il lockdown e, una volta riaperto il Paese, si è continuati su questo orientamento, sempre sopra i trend pre-pandemia”. Eppure, nonostante il boom dettato dalla pandemia, “l’e-commerce italiano si colloca ancora ben dietro sia alla Gran Bretagna, al primo posto in Europa nell’e-commerce, che alla Germania e alla Francia, rispettivamente seconda e terza in Europa nel commercio online”.
A fronte di questo orizzonte, Dattola però avverte che “come idealo, vediamo il rischio che l’e-commerce diventi ostaggio dei grandi market, delle grandi multinazionali, lasciando poco spazio ai piccoli commercianti, a danno dei consumatori che potrebbero dover rapportarsi con veri e propri monopoli”. Quindi, per arginare questa deriva, “e per cavalcare al meglio la crescita degli acquisti via web, come idealo stiamo studiando nuovi approcci sia verso i consumatori che verso gli shop online, specie le Pmi”.
Il manager spiega che idealo “si posto l’obiettivo di diventare anche ‘consulente’ dei consumatori che approdano sulla piattaforma. Vogliamo dare, cioè, non solo l’indicazione del prezzo più adeguato e conveniente, ma anche l’indicazione del prodotto migliore, fornendo all’utente ancora più informazioni sui prodotti che mettiamo in vetrina”. Infine, guardando all’incertezza sociale ed economica del momento, il manager sottolinea che come idealo ora “vogliamo offrire sempre più visibilità ai piccoli ‘negozi digitali’ anche perché la migliore offerta di prezzo di un prodotto al consumatore viene proposta nel 54% dei casi dal piccolo negozio online italiano piuttosto che dal grande player internazionale”. Un dato, osserva, “che ci spinge ancora di più a continuare nella nostra mission”.