L’epidemia di coronavirus piomba sulla crescita economica mondiale. Nel 2020 il pil dovrebbe crescere del 2,4% contro 2,9% stimato in precedenza. E’ quanto prevede l’Ocse che nel suo Interim Economic Outlook -Coronavirus: the world economy at risk (Coronavirus: l’economia mondiale a rischio)- ha tagliato di 0,5 punti la stima precedente di novembre 2019. L’incertezza sulla crescita economica a livello mondiale “resta alta”, sottolinea l’Ocse. Per il 2021 si punta su un pil mondiale in crescita del 3,3% (+0,3 punti rispetto a novembre 2019).
Dopo 0,2% nel 2019, crescita zero per il pil in Italia nel 2020, sostiene l’Ocse che ha tagliato di ben 0,4 punti la stima di novembre 2019. Nel 2021, invece, il pil resta confermato in crescita dello 0,5%.
Nell’Interim Economic Outlook dell’Ocse si mette in evidenza l’impatto negativo dell’emergenza Covid-19 soprattutto sul clima di fiducia, sui mercati finanziari e sul settore del turismo. Particolarmente colpite le economie che hanno forti interconnessioni con la Cina: in primis il Giappone, la Corea del Sud e l’Australia. Per il 2021 l’Ocse stima che, a condizione che gli effetti dell’epidemia svaniscano come previsto, il pil possa tornare a crescere nei paesi del G20 del 3,5% (+0,2% rispetto a stima novembre 2019) soprattutto se verranno adottate politiche bene mirate nelle economie attualmente più esposte.
“Le ripercussioni legate alla contrazione della produzione in Cina – sottolinea l’organizzazione internazionale con sede a Parigi – si fanno sentire in tutto il mondo riflettendo il ruolo chiave e crescente che la Cina ha nella catena globale delle forniture e nei settori del turismo e delle materie prime”.
L’Ocse taglia la sua stima di 0,5 punti partendo dal presupposto che l’epidemia “abbia raggiunto il suo picco in Cina nel primo trimestre del 2020” e che nelle altre aree del mondo “l’epidemia resti lieve e contenuta”.
Ma con una diffusione “maggiore, più intensa e più ampia” nelle aree dell’Asia-Pacifico, dell’Europa e del Nord America si rischia un forte rallentamento del pil mondiale con +1,5% nel 2020: la metà della crescita prevista prima dell’emergenza del coronavirus.
Quindi “i governi devono agire rapidamente e con forza per superare il coronavirus e il suo impatto economico”, sottolinea l’organizzazione internazionale con sede a Parigi. “I governi devono garantire misure di sanità pubblica efficaci e dotate di risorse adeguate per prevenire l’infezione e il contagio e attuare politiche ben mirate a supporto dei sistemi sanitari e dei lavoratori”, si legge ancora. Per l’Ocse è necessario “proteggere i redditi dei gruppi sociali vulnerabili e delle imprese durante l’emergenza”. Le politiche macroeconomiche di supporto, osserva l’Ocse, “possono aiutare a ripristinare la fiducia e favorire il recupero della domanda poiché le epidemie virali si attenuano ma non possono compensare le interruzioni immediate derivanti dall’applicazione delle restrizioni di viaggio”.