I casi gravi aumentano e spaventano gli esperti. Ecco che cos’è la bronchiolite e per quale motivo bisogna prepararsi prima della stagione invernale.
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L’aumento dei casi di bronchiolite
La bronchiolite nei bambini sta aumentando a causa delle nuove varianti del virus respiratorio sinciziale (VRS) che sono state osservate dopo la pandemia. Un recente studio condotto dai virologi presso la Sapienza di Roma, in collaborazione con il Dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), ha analizzato l’associazione tra queste varianti del VRS e i casi gravi di bronchiolite nei bambini. I risultati dello studio sono stati pubblicati nel Journal of Infection.
Che cos’è la bronchiolite
La bronchiolite è una malattia respiratoria che colpisce principalmente i bambini di età inferiore a un anno, ed è spesso causata dall’infezione da VRS. Durante la pandemia di Covid-19, il numero di casi di bronchiolite è diminuito a causa delle misure di contenimento, ma con il rilassamento di tali misure, ci sono state più ospedalizzazioni, specialmente nell’autunno del 2021.
Il 2022-2023 ha visto un ulteriore aumento del numero di ospedalizzazioni per bronchiolite, ma questa volta causate dalle nuove varianti genetiche del VRS sottotipo B. Queste varianti sono state associate a una maggiore gravità della malattia e hanno creato una pressione significativa sugli ospedali pediatrici. Tali varianti sono state anche rilevate in altri paesi, come il Cile, dove hanno causato un aumento dei casi con tutte le conseguenze del caso.
I virus viaggiano più velocemente
Secondo l’Organizzazione Panamericana della Salute (PAHO), i virus influenzali, il VRS e altri agenti respiratori si stanno diffondendo precocemente rispetto agli anni precedenti alla pandemia. In particolare, le infezioni da VRS sono iniziati con almeno 3-4 settimane di anticipo rispetto agli anni precedenti. Questo fenomeno è stato evidente in diverse regioni, compresi alcuni Stati degli Stati Uniti dove è stato rilevato un aumento dei casi di infezioni da VRS.
Gli esperti statunitensi hanno anche indicato che alcune regioni meridionali degli Stati Uniti hanno segnalato un inizio precoce delle infezioni, tradizionalmente in anticipo rispetto al resto del paese. Ciò potrebbe indicare un cambiamento nei modelli stagionali rispetto agli anni precedenti.
Prestare attenzione è una priorità
La Pho ha invitato tutti i sistemi sanitari ad adeguarsi a questa accelerazione del processo di diffusione del virus, la priorità è solamente una: fornire un adeguato servizio ai pazienti. Data la pericolosità della malattia e la sua forte incidenza sui più giovani, non si può assolutamente sottovalutare.
Si deve poi considerare che non sarà l’unico virus in circolazione, e arginare il problema alla radice non è possibile. Dal momento, però, che si conoscono i numeri e l’andamento, le strutture possono prepararsi per farsi trovare pronte.
Il ritorno dei virus
Una volta che l’emergenza epidemiologica è giunta al termine, e le restrizioni sono state dunque allentate fino a scomparire, era logico aspettarsi che il proliferare di altri virus sarebbe aumentato, e così infatti è stato.
L’utilizzo delle mascherine, il distanziamento sociale e via dicendo avevano per forza di cose bloccato anche il resto delle malattie infettive, ma ora si è tornati alla normalità. Non si deve cadere nell’errore di farsi trovare impreparati, soprattutto con la stagione invernale in arrivo.
Le strutture sanitarie hanno già subito abbastanza nel corso degli anni precedenti, e ora hanno bisogno di un po’ di respiro. Come ottenerlo? Grazie a un’adeguata organizzazione e preparazione, dal momento che ora si sa a che cosa si sta andando incontro.
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