L’obiettivo del coprifuoco in Lombardia è “cercare di dare un colpo a una delle cause del contagio che è ripartito e che risiede negli assembramenti, nelle movide, nelle feste, negli incontri in pubblico, nelle piazze, cose che non si riescono a controllare perché non riusciamo ad avere un numero sufficiente di agenti e polizia che possano intervenire. La soluzione migliore credo che possa essere questa, soluzione che è stata presa anche in altri Paesi”. Lo ha detto il governatore lombardo Attilio Fontana, ospite in diretta a ‘Quarta Repubblica’ su Retequattro.
“I numeri che si stanno verificando giorno dopo giorno – ha sottolineato Fontana – ma soprattutto le proiezioni realizzate da alcuni esperti in materia, che avevano già fatto anticipazioni in occasione della precedente infezione e che si sono rivelati veri, ci inducono ad essere molto cauti e ad avere il timore che entro 15 giorni, entro la fine del mese si possa verificare una situazione che non sarebbe ancora da collasso ma impegnativa”.
Quindi ha aggiunto: “Credo sia inutile aspettare che si verifichi una situazione di questo genere per mettere in essere le misure che possono essere ritenute utili e su sollecitazione del nostro Cts, che aveva chiesto di intervenire esplicitamente in questo senso, abbiamo deciso di applicare questa misura così come abbiamo pensato di disporre oltre all’ordinanza già recentemente applicata, di chiudere la media e grande distribuzione, tranne che per il cibo, nelle giornate di sabato e domenica”.
“Penso che sia opportuno prendere ogni iniziativa come questa, simbolicamente molto importante, che non dovrebbe avere conseguenze di carattere economico particolarmente gravi, piuttosto che lasciare che la situazione peggiori al punto che tra 20 giorni si debbano assumere misure ancora più stringenti”, ha detto ancora Fontana.
“Ho sempre sostenuto che l’Italia non si può permettere un lockdown da un punto di vista economico e psicologico – ha sottolineato – bisogna evitarlo e trovare la strada migliore per farlo”.