“Il maggiore eccesso di mortalità per tutte le cause in Italia è giustificabile con quello che noi virologi chiamiamo ‘effetto harvest’, ovvero ‘effetto mietitrice’: cioè arriva il virus e colpisce i più deboli, questo porta l’anticipo di alcuni mesi dei decessi per cui nelle ondate successive l’effetto mietitrice è meno evidente. In Italia – al contrario della Spagna, della Francia, dell’Inghilterra – la prima ondata di Covid è stata molto concentrata in poche province. Ma la gran parte della Penisola e in particolare il Mezzogiorno è entrata in lockdown prima che il contagio dilagasse, risparmiandosi quindi l’effetto harvest”. Lo spiega l’epidemiologo e assessore alla Sanità della Puglia, Pier Luigi Lopalco, in un’intervista a ‘Il Mattino’.
“Con la seconda ondata però – osserva Lopalco – tutte le regioni sono coinvolte e quindi la popolazione colpita è più vasta, da cui un maggiore eccesso di mortalità. Persino in una regione molto colpita a marzo e aprile, come la Lombardia, la seconda ondata sta avendo effetti più intensi nelle province, come Varese, relativamente risparmiate 8 mesi fa”. In Campania però la mortalità appare inferiore alla media anche nella seconda ondata. “Ancora non abbiamo valutazioni sull’eccesso di mortalità con dettaglio regionale. Non dimentichiamo però un altro fattore – ricorda l’epidemiologo – L’Italia è il paese più anziano d’Europa, abbiamo una quantità di ultra novantenni senza paragoni con gli altri Paesi, e questo ha effetti inevitabili sulla vulnerabilità della popolazione e può spiegare talune differenze regionali”.
C’è anche un sistema sanitario in affanno. Istat e Istituto superiore di sanità, quando hanno analizzato l’eccesso di mortalità della prima ondata hanno scritto che c’è stata una quota di mortalità indiretta non correlata al virus ma causata dalla crisi del sistema ospedaliero e dal timore di recarsi in ospedale nelle aree maggiormente affette. “Condivido l’analisi, ma per la seconda ondata è difficile leggerlo da indicatori parziali. In Italia l’eccesso di mortalità secondo i primi dati di novembre è del 15% contro il 13% del Belgio e il 10% della Francia – prosegue Lopalco – Paesi che durante la prima ondata hanno pagato un prezzo superiore al nostro. Non sono valori così diversi. Il bilancio della pandemia si farà alla fine”.