Covid, obbligo vaccino e piano pandemico scatenano i no vax 

La piazza virtuale dei no-vax torna a scaldarsi. Sono due i filoni: polemiche accese dalla vicenda sul mancato aggiornamento del piano pandemico, lo scontro Ranieri Guerra (Oms) e Report, e le voci che si rincorrono sulla possibilità che l’Italia punti all’obbligo vaccinale per l’anti-Covid. Visto come fumo negli occhi dal popolo no-vax.  

L’associazione Corvelva, da sempre in prima linea, cavalca su Facebook entrambi filoni rilanciano notizie e commenti. Sull’obbligo vaccinale ha scritto una lettera al presidente Rai Marcello Foa per denunciare “lo spettacolo indegno e indecoroso” durante la puntata di ‘Mezz’ora in più’ dove, secondo Corvelva, “sono state pronunciate parole pesanti che, a nostro avviso, sono indegne di una tv pubblica”. L’associazione si scaglia contro l’ospite del programma, il coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts) Agostino Miozzo, che ha affermato: “Penso che prima o poi lo Stato dovrà decidere di prendere per il collo le persone e farle vaccinare”.  

Sulla vicenda del Piano pandemico, Corvelva attacca l’Oms traslando il comportamento “poco trasparente” su questo caso anche su altro. “Se 10 milioni di euro fanno muovere come bravi soldatini i vertici dell’Oms in un momento di emergenza, i soldi dei privati in un periodo non emergenziale quanto incidono sulle decisioni e azioni dell’Oms?”, si chiede Corvelva. Ad ogni post seguono decine e decine di commenti che inveiscono contro le istituzioni.  

Ma non c’è solo Corvelva. Attiva sui social è anche SìAmo, l’associazione per la libertà di cura, comunità e coscienza. Oggi viene dato risalto sulla pagina Facebook ai rischi connessi con le vaccinazioni: “L’introduzione nel corpo umano, attraverso l’impiego di antigeni vaccinali, immunoglobuline, anticorpi monoclonali, di sequenze proteiche estranee a quelle di questo proteoma da co-evoluzione, sta determinando un incremento esponenziale delle reazioni e patologie autoimmuni a causa della cross-reattività fra il proteoma dell’ospite e quello virale e batterico”.  

Stefano Montanari, esperto in nanotecnologie, è uno dei più conosciuti esponenti del movimento no-vax. Sul suo blog personale parla di “ipocrisia della vaccinazione” ricordando che “da oltre un sessantennio decine di vaccini sono prodotte a partire da bambini mancati perché abortiti a pagamento, è un fatto su cui è impossibile discutere, riportato candidamente dai fabbricanti stessi”, sostiene.  

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