Covid, Rasi: “Terza ondata è certa, ma forse più bassa” 

“La terza ondata è certa, ma potrebbe essere più bassa, le onde non sono tutte alte uguali”. Così Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco Ema a ‘Buongiorno’, su Sky Tg24.  

Una ripresa” di Covid-19, ha aggiunto, “alla riapertura delle attività, quando il virus ricomincia a circolare, c’è da aspettarsela”. Potrebbe essere senz’altro più bassa, se impariamo a gestire i flussi, a comportarci, a migliorare i trasporti”.  

Il Regno Unito ha appena avviato la vaccinazione di massa. “Un problema noto” nella produzione e distribuzione del vaccino contro Covid “non c’è, ma è proprio quello che sta valutando l’Ema, che quando partirà la produzione non ci siano intoppi”. Produzione che avverrà in vari Paesi contemporaneamente, in vari siti. “È proprio questo che deve essere certificato, che la qualità sia omogenea, da qualsiasi sito provenga. Problemi non ce ne aspettiamo, credo che tutto andrà liscio”. 

Quanto alle popolazioni fragili da proteggere, “i malati oncologici sono tra quelle da considerare”, ha osservato Rasi. “Bisogna vedere anche se sono esposti particolarmente al virus, perché il successo della campagna sarà tagliare i ponti di trasmissione del virus. Più si fa e con meno dosi si raggiunge un risultato importante per la comunità. Sicuramente i malati oncologici sono una popolazione da proteggere particolarmente”.  

Il vaccino sarà la bacchetta magica? “Alla fine sì, ma – ha sottolineato l’esperto – ci vorrà del tempo. Dobbiamo cercare di non peggiorare le cose appena inizia a circolare il vaccino pensando che sia tutto finito. Ci vorranno 7 o 8 mesi, ma sarà sicuramente la soluzione. È l’inizio della fine della pandemia”. 

“La terza ondata è certa, ma potrebbe essere più bassa, le onde non sono tutte alte uguali. Una ripresa” di Covid-19, ha aggiunto, “alla riapertura delle attività, quando il virus ricomincia a circolare, c’è da aspettarsela”. Potrebbe essere senz’altro più bassa, se impariamo a gestire i flussi, a comportarci, a migliorare i trasporti”.  

Rasi ha parlato poi della procedura di emergenza scelta da Uk per il via libera al vaccino contro Covid-19: “Ha un rischio molto basso, ma è un rischio da non prendere mai – ha detto -. Tra l’altro hanno fatto la valutazione solo su un lotto, quindi dovranno rifare lo stesso lavoro per i lotti successivi. Non è una buona idea prendere i dati che ti consegna l’industria, mettere il timbro e distribuire, anche se ci sono tutti i presupposti perché siano buoni e confermati. Viene meno quell’aspetto di garanzia”. “Il mio personale parere dunque e che in Uk siano stati incauti, è un piccolo azzardo, anche se il vaccino è un ‘trucco’ per far fare al sistema immunitario il lavoro del farmaco, quindi è raro che vada male”. 

L’Ema, ha spiegato, “sta facendo una revisione attenta di tutti i casi, a differenza di Uk, che ha messo il timbro su quello che ha consegnato l’industria. Stanno rivedendo anche il piano di produzione e di distribuzione a livello mondiale, ma dopo il 29 non c’è bisogno di attendere, infatti i primi di gennaio si partirà in Italia” con la somministrazione, sostiene l’esperto, che assicura: “Se c’è una sola cosa che non è stata vista, che non va, è molto probabile che due-trecento esperti dell’Ema la troveranno o daranno indicazioni più precise ad esempio diranno su chi non va usato e su chi è meglio usarlo. Queste cose hanno grande importanza a lungo termine, venti giorni non cambiano nulla se poi consentono alla campagna di essere svolta in modo efficace, continuo e veloce”.  

 

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