Da un po’ di tempo ormai sembrava non ce ne dovessimo più preoccupare, e invece il Covid-19 torna a far parlare di sé con una nuova variante scoperta in Polonia. Ecco quali sono i rischi per l’uomo e quanto è pericolosa.
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Covid, nuova variante scoperta in Polonia
Il Covid-19 è una malattia respiratoria infettiva causata dal virus SARS-CoV-2. La malattia è stata identificata per la prima volta alla fine del 2019 a Wuhan, in Cina, e da allora si è diffusa in tutto il mondo, diventando una pandemia globale.
Per molto tempo l’umanità si è dovuta adeguare alla sua presenza, imponendosi nuove regole e restrizioni. Dopo mesi di battaglie la pandemia sembrava finalmente debellata, ma siamo sicuri che sia realmente così?
Ad allarmare gli esperti c’è una nuova variante scoperta in Polonia, la quale avrebbe la capacità di mimetizzarsi e nascondersi.
Questa è stata scoperta in un allevamento di visoni e somiglia a uno dei primi ceppi che è circolato con
prepotenza tra il 2020 e il 2021, specialmente in alcuni paesi europei. Quello che più spaventa i virologi è la sua capacità di nascondersi e di passare in sordina, e nel mentre di adattarsi e modificarsi diventando molto pericolosa e infettiva.
Le mutazioni e la pericolosità per l’uomo
Come abbiamo detto nel paragrafo precedente, questa nuova variante di Covid-19 è stata scoperta in un allevamento di visoni, dunque negli animali. Nella rivista Eurosurveillance è stata descritta come il “possibile risultato di una circolazione prolungata non rilevata in un serbatoio animale sconosciuto”.
Fortunatamente, fino a questo momento, non è ancora stato registrato nessun caso sull’uomo. Qualcosa però spaventa e non poco i virologi, soprattutto la quantità di mutazioni che sono state rinvenute, le quali sono circa 40.
Quello che gli esperti temono è “un’evoluzione indipendente del virus, che può rendere gli stessi animali una sorgente per futuri focolai con nuovi ceppi”.
Quali contromisure verranno adottate
La nuova variante di Covid-19, scoperta in Polonia, spaventa e non poco, e questo è innegabile. Per questo motivo gli esperti stanno già pensando alle giuste contromisure per evitare la sua proliferazione. Per il momento, la prima mossa è quella di tenere maggiormente controllati gli animali, anche quelli selvatici.
Bisogna infatti tenere conto che anche gli animali risultati positivi non mostravano alcun sintomo della malattia, di conseguenza non è semplice individuarla e la sua espansione è molto rischiosa.
La variante Arturo
Da un lato la nuova variante che spaventa i virologi, dall’altra la sottovariante di Omicron, Arturo, che è già stata resa nota e che in alcuni paesi si sta già espandendo. In Italia, fortunatamente, i casi sono molto
limitati e non spaventano particolarmente gli esperti.
In altri Paesi, però, la situazione è molto più preoccupante. Parliamo ad esempio degli Stati Uniti, dove la popolazione sta facendo i conti con questa sottovariante.
L’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, prof. Di Igiene all’Università del Salento, ha lasciato la seguente
dichiarazione all’Adnkronos Salute: Le sottovarianti di Omicron si susseguono e continueranno a susseguirsi.
Una sostituirà l’altra, stagione dopo stagione. Possibile che la cosiddetta Arturo possa creare una piccola impennata nei casi Covid prima dell’estate”.
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