Uso dell’antivirale remdesivir in casi selezionati e idrossiclorochina solo in studi clinici randomizzati a domicilio. Sono le indicazioni dell’Agenzia italiana del farmaco, che oggi ha pubblicato, sulla base dei più recenti studi, un aggiornamento delle schede relative all’utilizzo di idrossiclorochina, remdesivir ed eparina per la terapia dei pazienti con Covid-19.
Per quanto riguarda il remdesivir, l’Aifa stabilisce che “alla luce delle nuove evidenze disponibili, anche nell’ambito della popolazione ammessa alla rimborsabilità (soggetti con polmonite da Covid-19 in ossigenoterapia che non richiedono ossigeno ad alti flussi o ventilazione meccanica o Ecmo e con insorgenza dei sintomi da meno di 10 giorni), l’utilizzo potrà essere considerato esclusivamente in casi selezionati, dopo una accurata valutazione del rapporto benefici/rischi”.
L’agenzia conferma “la sospensione dell’autorizzazione all’utilizzo off-label dell’idrossiclorochina sia per l’uso terapeutico (ospedaliero e territoriale) sia per l’uso profilattico, sulla base delle evidenze che si sono progressivamente accumulate e che dimostrano la completa mancanza di efficacia a fronte di un aumento di eventi avversi – sottolinea – seppur non gravi. L’utilizzo nei pazienti non gravi e nelle fasi iniziali della malattia può essere consentito solo nell’ambito di studi clinici randomizzati, in quanto al momento le evidenze, seppur tendenzialmente negative, sono ancora limitate”. Quanto alle eparine, infine, “la scheda è aggiornata con una revisione critica delle ultime evidenze di letteratura e riporta in modo chiaro le prove di efficacia e sicurezza disponibili sia relativamente al dosaggio profilattico, sia al dosaggio intermedio/alto”.