Dl Ristori, governo accelera su quarto round 

Il governo accelera il lavoro sul nuovo, quarto round di ristori, estesi alle categorie escluse dalle tre edizioni di aiuti delle ultime settimane per le attività colpite dalle restrizioni per contenere la seconda ondata del Covid. La tabella di marcia è serrata perché il dl è chiamato anche a rinviare le scadenze tributarie del 30 novembre (acconti Irpef, Irap e Ires e il Modello redditi) dunque andrebbe approvato in Consiglio dei ministri in tempo per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale al più tardi domenica 29 novembre.  

Al Tesoro e al Mise si susseguono le riunioni a livello tecnico e politico per trovare la quadra tra le risorse disponibili e il progetto di ampliare i beneficiari a categorie che hanno ricevuto gli ultimi sostegni con il decreto Rilancio approvato a maggio anticipando una prima tranche di aiuti alle partite Iva e agli autonomi. Le coperture sono garantite dal nuovo scostamento di bilancio da 8 miliardi che le Camere voteranno domani, un extradeficit che per la verità si rende necessario anche per emendare tutto il set di ristori al momento in ‘stand-by’ de facto alle commissioni Bilancio e Finanze del Senato.  

L’esame del primo decreto Ristori da 5 mld complessivi, al quale è stato accorpato il ristori bis da 2,8 mld come emendamento, al quale è stato a sua volta accorpato il ter da 2 mld come subemendamento procede a rilento in attesa dell’approdo del dl quater per capire il perimetro delle risorse economiche e quindi il margine per gli emendamenti.  

Intanto sul tavolo del governo resta il nodo del tetto delle perdite per stabilire la platea dei soggetti interessati. “Stiamo lavorando per rendere più ampia la platea di soggetti economici” valutando “di assumere un calo di fatturato di almeno il 33% come parametro su cui basare sia la proroga della scadenza del 30 novembre per gli acconti Irpef-Ires-Irap, sia la proroga delle scadenze di dicembre legate all’Iva e ai contributi, sia la proroga dei versamenti della rata di dicembre della rottamazione ter e del saldo e stralcio”, afferma Vincenzo Presutto (M5S), relatore del Dl Ristori all’esame della Commissione bilancio del Senato.  

 

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