“Fermate lo spoglio!”. E’ quanto torna a chiedere con un tweet il presidente Donald Trump, mentre prosegue il conteggio dei voti nei pochi stati chiave rimasti per definire i risultati delle elezioni e assegnare ai due candidati i voti elettorali necessari raggiungere la fatidica quota di 270. “Qualsiasi voto arrivato dopo l’election day non sarà contato”, aggiunge Trump con un altro cinguettio, che Twitter giudica “controverso e potrebbe essere fuorviante in merito alla modalità di partecipazione alle elezioni o ad altri strumenti di coinvolgimento della cittadinanza”.
La campagna di Trump intanto ha cambiato tattica di comunicazione per preparare, nell’opinione pubblica, il terreno per ricorsi. Il contenuto di post su Twitter e Facebook, ma anche di 9 milioni di messaggi inviati sugli smartphone degli americani fra la mezzanotte e il mezzogiorno di ieri è mutato : dalla contestazione del voto per posta si è passati a quella del processo di scutinio delle schede.
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Trump, i figli e il loro entourage hanno rilanciato con maggior forza teorie del complotto sul processo di scrutinio delle schede per accusare i democratici di frode sulla fase finale del conteggio proprio nelle stesse ore in cui ieri il candidato democratico ha recuperato in diversi stati chiave. Di pari passo ai post sul complotto, sono state portate avanti minacce di procedimenti legali per fermare il conteggio con lo slogan di Stop the Steal.
Stanno preparando il terreno a possibili cause contro il voto per posta ma anche contro il processo di scrutinio, ha spiegato in una intervista al Washington Post Joan Donovan, direttore del Technology and Social Change Research Project dell’Università di Harvard University.
Twitter ieri ha cancellato e segnalato almeno otto tweet pubblicati o rilanciati dal presidente o dalla sua campagna anche se già erano stati ampiamente visualizzati. Facebook ne ha taggati nove con correzioni dei contenuti. Eric Trump ha rilanciato un video della teoria di QAnon in cui si vede qualcuno bruciare schede in favore del padre, schede che a una analisi accurata si sono rivelate fac simle.
Anche in questo caso Twitter ha sospeso l’account che le aveva pubblicate. Altri, inclusa la portavoce della Casa Bianca, Kayleigh McEnany, hanno scritto che Trump aveva vinto la Pennsylvania. E anche questo messaggio è stato etichettato come falso. I messaggi inviati sugli smartphone accusavano i democratici di aver rubato le elezioni, chiedendo donazioni per contribuire alle spese legali per contestare il risultato delle elezioni. “FIGHT BACK” lo slogan insieme a “Stop the Steal”.
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