Epatite, ecco come prevenirla e i consigli utili

Tra le malattie più pericolose e diffuse nel mondo c’è sicuramente l’epatite, ecco come prevenirla, i consigli dell’OMS e tutto quello che c’è da sapere in merito.
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Tra le malattie più pericolose e diffuse nel mondo c’è sicuramente l’epatite, ecco come prevenirla, i consigli dell’OMS e tutto quello che c’è da sapere in merito.

Epatite, i consigli dell’OMS e come prevenirla

Ogni anno, nel mondo, l’epatite causa la morte di oltre un milione di persone e la contrazione della malattia da parte di oltre otto mila persone al giorno. Tuttavia, c’è una buona notizia: molti di questi decessi e infezioni potrebbero essere evitati. Questo è il messaggio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in occasione della Giornata Mondiale contro le Epatiti, che si celebra il 28 luglio. L’invito è quello di prendersi cura del proprio fegato, un organo che lavora in silenzio ma che svolge più di 500 funzioni vitali ogni giorno.

Per mantenere il fegato in buona salute, è fondamentale ridurre il consumo di alcol, raggiungere un peso adeguato, controllare l’ipertensione e il diabete, nonché prevenire le epatiti B e C, le forme più aggressive di questa malattia.

In Italia, l’epatite B è stata drasticamente ridotta grazie all’introduzione nel 1991 della vaccinazione obbligatoria alla nascita, la quale ha quasi sradicato il virus nella popolazione fino ai 40 anni, sebbene sia ancora presente in altre fasce d’età e tra i soggetti non italiani.

Per quanto riguarda l’epatite C, grazie ai nuovi farmaci antivirali ad azione diretta, è possibile eradicare completamente il virus nel 98% delle persone in tempi brevi e senza effetti collaterali. Tuttavia, è fondamentale individuare e trattare coloro che sono infettati ma non sono consapevoli della loro condizione. Secondo il professor Massimo Mastroianni, presidente di SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, “è necessario far emergere il numero di persone infette e avviarle rapidamente al trattamento.”

L’importanza della comunicazione

Per diffondere correttamente alla popolazione le informazioni sui rischi e sulla prevenzione dell’epatite, è stata avviata la campagna “Viral: rendiamo virale la conoscenza delle epatiti”. Questa è stata promossa da Gilead Sciences con il patrocinio di società scientifiche e associazioni di pazienti impegnate in questo settore.

La campagna coinvolge diversi influencer che si sono impegnati a promuovere la conoscenza delle epatiti attraverso i propri profili Instagram, con post e storie che sensibilizzino il pubblico su questo tema.

Su cosa si concentra la campagna

La campagna si concentra principalmente sull’epatite C, che rappresenta la forma più diffusa di epatite virale in Italia. Si stima che ci siano circa 100.000 persone nel Paese affette da patologie epatiche avanzate causate dall’epatite C ma non ancora diagnosticate. La maggior parte di queste persone ha tra i 60 e i 70 anni. Ci sono inoltre altre 280.000 persone con infezione attiva da HCV, con un’età media di 46 anni, che non sono consapevoli di essere malate in quanto non presentano sintomi.

L’importanza di una diagnosi tempestiva

Anche in Italia, molte persone non sono ancora consapevoli di essere affette da epatite. Per affrontare questo problema, la dottoressa Alessandra Mangia, responsabile dell’Unità di Epatologia dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, sottolinea l’importanza della promozione d’informazioni corrette sul test di diagnosi e sui fattori di rischio per individuare le infezioni nascoste.

La diagnosi tempestiva rimane una sfida anche in Italia. La dottoressa Vincenza Calvaruso, segretario nazionale di Aisf, Associazione Italiana per lo Studio del Fegato, afferma che per contrastare il problema delle epatiti, gli specialisti di tutto il mondo stanno lavorando su due fronti:

  • Miglioramento dei test diagnostici;

  • Accesso alle cure e attività di screening per individuare i casi non diagnosticati.

Il problema è che spesso è difficile riconoscere l’insorgere della malattia, specialmente nei soggetti asintomatici. In Italia si effettuano screening principalmente nelle categorie a rischio, come la popolazione carceraria e le persone con dipendenza da droga endovenosa. Tuttavia, gli specialisti chiedono di estendere gli screening a tutte le persone maggiorenni nate dal 1943 in poi.

In occasione della Giornata Mondiale contro le Epatiti, SIMIT e Aisf chiedono un rinnovo del finanziamento per gli screening dell’epatite C, che scadrà il 31 dicembre 2023, e l’estensione degli screening a un’ampia fascia di età della popolazione.

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