L’avvio delle negoziazioni in esclusiva tra London Stock Exchange group e Euronext- Cdp Equity, insieme a Intesa Sanpaolo, rappresenta un passo importante verso la nascita di un grande polo europeo dei mercati finanziari. A una settimana soltanto dalla presentazione delle offerte per Borsa Italiana, la cordata Euronext-Cdp-Intesa Sp incassa dunque un risultato molto importante. L’offerta si è dimostrata infatti quella più valida tra quelle presentate a Lse. Eppure la battaglia si preannunciava particolarmente agguerrita con concorrenti del calibro di Deutsche Borse e della borsa svizzera Six che controlla anche la piazza di Madrid.
Euronext-Cdp, quindi, sembrano ora più che mai, essere i candidati ideali per rilevare Piazza Affari e rafforzare un’infrastruttura strategica per lo sviluppo del mercato dei capitali in Italia, fondamentale per la crescita delle imprese. Se le operazioni di vendita si concluderanno positivamente, l’aggregazione tra Euronext-Cdp e Borsa Italiana porterebbe alla nascita di un operatore centrale per i mercati dell’Europa continentale e per l’Italia rappresenterebbe una grande vittoria.
L’Italia, attraverso Borsa Italiana, come hanno spiegato Euronext e Cdp Equity, diventerebbe infatti “il principale contributore in termini di ricavi del gruppo Euronext post aggregazione. In qualità di nuovo Paese rilevante all’interno del modello federale di Euronext, l’Italia sarebbe presente con propri rappresentanti italiani a livello della governance di gruppo di Euronext, fra gli Azionisti di Riferimento, nel Supervisory Board, nel Managing Board e nel College of Regulators (Collegio dei Regolatori) che vigila sulle attività del gruppo Euronext”.
Qualora le trattative dovessero portare al completamento dell’operazione, e nel quadro della partnership siglata l’11 settembre, Cdp Equity e Intesa Sanpaolo entrerebbero a far parte dell’attuale gruppo di azionisti di riferimento a lungo termine di Euronext , attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato, con l’acquisizione da parte di Cdp Equity di una partecipazione in linea con quelle detenute dai principali azionisti di riferimento di Euronext e avendo inoltre un rappresentante nel supervisory board di Euronext. Un secondo candidato italiano verrebbe proposto come membro indipendente del supervisory board e diventerebbe il presidente del gruppo risultante dall’aggregazione.
La Consob, inoltre, sarebbe invitata a far parte del collegio dei regolatori di Euronext, diventando parte dell’attività di supervisione dell’entità risultante dall’aggregazione, di pari passo con gli altri regolatori europei e con una presidenza a rotazione semestrale. L’attività di vigilanza diretta di Borsa Italiana rimarrebbe invariata, consentendo a Consob e Banca d’Italia di continuare a regolare direttamente le attività di Borsa Italiana.
Ma non solo. Borsa Italiana manterrebbe le funzioni, la struttura e le relazioni attuali all’interno dell’ecosistema italiano, conservando la propria identità italiana e i suoi punti di forza. Il ceo italiano di Borsa Italiana entrerebbe a far parte del Managing Board di Euronext. Il ceo di Mts si unirebbe al Managing Board esteso, insieme agli altri leader delle grandi business unit e delle principali funzioni centrali di Euronext, assumendo responsabilità dell’attività di fixed income trading per l’intero gruppo. Il know-how, le competenze e la comprensione delle specificità del mercato italiano da parte di Borsa Italiana costituirebbero un fondamentale elemento di arricchimento per Euronext, e verrebbero valorizzate e preservate.
Intanto grande soddisfazione è stata espressa dalle parti in causa per la decisione di Lse anche se come spiegato dal gruppo britannico “non può esserci alcuna certezza che l’operazione venga portata a termine”. Qualsiasi potenziale vendita, inoltre, “dipenderà dal risultato della revisione della transazione Refinitiv da parte della Commissione Ue e dalla chiusura della transazione in conformità con i suoi termini”.
L’esclusiva che Lseg ha dato alla partnership tra Cdp ed Euronext, ha commentato l’ad di Cdp, Fabrizio Palermo, “è un passo importante per restituire all’Italia un ruolo centrale nelle strategie di un’infrastruttura strategica e garantire lo sviluppo del mercato borsistico italiano. La presenza nel capitale di Borsa di un investitore di lungo periodo come Cdp faciliterà l’accesso diretto al mercato dei capitali delle piccole e medie aziende sviluppando così un canale alternativo a quello tradizionale”. In questa importante operazione, ha sottolineato ancora Palermo, “Cdp ha scelto come partner Euronext, una società a forte vocazione paneuropea che vanta un primario management composto da top managers di varie nazionalità europee – comprese figure di spicco italiane”. Cdp, a conclusione dell’accordo, ha aggiunto, “diventerà socio rilevante di Euronext, al pari dell’omologa francese Caisse des Depots (che detiene l’8% di Euronext), rappresentando così uno dei due perni di una infrastruttura finanziaria paneuropea che, con Borsa Italiana, comprenderà i mercati dei capitali di 7 nazioni del continente, con oltre 1.800 società quotate”.
L’accordo, ha spiegato, “valorizza ulteriormente a livello europeo tutte le società del Gruppo Borsa italiana, come Mts, la Cassa di Compensazione e Garanzia, Monte Titoli ed Elite. Anche in questo caso il nostro intervento segue una logica industriale di lungo periodo a supporto dello sviluppo del mercato dei capitali, fondamentale per la crescita delle imprese italiane – di grandi, medie e piccole dimensioni – in una più ampia prospettiva di respiro europeo”. Anche il Ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha espresso “grande soddisfazione” : “siamo fortemente convinti che il progetto potrà rappresentare un elemento di rafforzamento dell’infrastruttura finanziaria europea”.
L’operazione, infatti, ha spiegato Messina, “potrà unire i punti di forza di Euronext e Borsa Italiana grazie alla complementarità delle rispettive aree di leadership. La proposta si pone come un passo concreto verso la European Capital Markets Union, basandosi sulla forte presenza di Euronext che raccoglie molte delle principali borse europee e valorizza un’ampia gamma di servizi che rappresentano delle vere e proprie eccellenze sul mercato”.
Dal canto suo Deutsche Borse, che aveva presentato una manifestazione di interesse per rileva Borsa Italiana, “prende atto” della decisione del gruppo London Stock Exchange di avviare negoziazioni in esclusiva con Euronext e Cdp Equity con Intesa Sanpaolo. “Riteniamo – ha spiega il gruppo tedesco – di aver presentato un’offerta interessante per l’acquisizione del gruppo Borsa Italiana. Quale player globale e borsa leader in Europa, avremmo potuto creare sostanziale valore per Borsa Italiana favorendo un’ulteriore crescita e sviluppo del mercato dei capitali italiano ed europeo”. L’offerta di Deutsche Börse, ha spiegato ancora il gruppo, “aveva un focus sulla creazione di sinergie strategiche e mirava a preservare un alto livello di autonomia per Borsa Italiana, piuttosto che coinvolgere partner italiani a livello di gruppo Deutsche Börse”.
Come indicato nella nostra strategia, ha aggiunto Deutsche Borse, “ogni operazione di M&A deve essere interessante per i nostri investitori sia dal punto di vista finanziario che strutturale. Non sono previsti cambiamenti nella strategia di crescita, secondo le linee del piano ‘Roadmap 2020’. Deutsche Börse è ben posizionata per proseguire a crescere sia organicamente sia attraverso acquisizioni”. Bocche cucite invece da Six. “Non facciamo alcun commento”, hanno spiegato dal gruppo svizzero.