“Se riusciremo a vaccinare il 75-80% della popolazione, alla fine dell’estate potremmo effettivamente avere un’immunità di gregge sufficiente a proteggere la nostra società”. Questa la prospettiva sul vaccino contro il Covid delineata negli Usa da Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid), centro dei Nih (National Institutes of Health), intervenuto a un evento online sponsorizzato dalla Harvard TH Chan School of Public Health e dal ‘New England Journal of Medicine’. “Verso la fine del 2021 – ha aggiunto – possiamo avvicinarci a un certo grado di normalità vicino a dove eravamo prima”.
Le sue dichiarazioni rimbalzano sulla stampa, mentre negli States arriva la notizia del parere favorevole espresso dal comitato consultivo dell’agenzia Fda a una approvazione dell’uso di emergenza del vaccino anti Covid Pfizer/BionTech, parere che spiana la strada a un possibile via libera dell’ente, atteso nel weekend.
Guardando al futuro che si apre con il debutto dei vaccini anti Covid, potrebbe essere il caso, ha ragionato Fauci, che anche se non dovessero prevenire l’infezione, mantengono livelli di virus così bassi da impedire la trasmissione. Quindi un impatto positivo in ogni caso. Sullo sfondo una domanda in sospeso che molte persone si fanno: saranno necessarie ancora mascherine, distanziamento e altre prescrizioni, anche col vaccino? “Lo scopriremo da studi di follow-up”, ha concluso Fauci. Ma “non dovremmo dire che i vaccini sostituiscono le misure di salute pubblica; sono un complemento alle misure di salute pubblica “.