La Generazione X ha un rischio maggiore di sviluppare tumori: lo studio

Le persone appartenenti alla Generazione X hanno una maggior probabilità di contrarre tumori. I risultati dello studio.
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La Generazione X, ovvero quella che comprende i nati tra il 1965 e il 1980, ha maggiori possibilità di sviluppare tumori rispetto alla generazione precedente. Ecco che cos’è emerso dallo studio.

Generazione X, rischio tumori più alto: lo studio

Un recente studio, prodotto negli Stati Uniti, ha fatto emergere una situazione allarmante: la Generazione X ha una maggiore probabilità di sviluppare tumori rispetto a quella precedente, che di norma viene definita come quella dei Baby Boomer.

Lo studio è stato condotto da Philip Rosenberg e Adalberto Miranda-Filho della Division of Cancer Epidemiology and Genetics, Biostatistics Branch, National Cancer Institute di Rockville.

Gli esperti hanno preso in esame ben 3,8 milioni di casi, diagnosticati negli Stati Uniti tra il 1992 e il 2018, compresi in un’età che va dai 35 agli 84 anni. Dunque, una ricerca complessa e ad ampio spettro che va presa in forte considerazione.

Quello che è emerso è appunto che la GenX, rispetto ai Baby Boomer, ha una maggior probabilità di ammalarsi di tumore. Ad esempio, la possibilità di contrarre un cancro alla tiroide è tre volte superiore.

Quello che inoltre è venuto a galla è che i numeri non sembrano destinati a diminuire nel prossimo decennio e coinvolgeranno direttamente anche i Millennial.

I numeri della ricerca

Aspetti negativi ma non solo, anche se come vedremo quelli positivi sono minori rispetto agli altri. Ad esempio, le donne contraggono meno tumori polmonari e cervicali rispetto al passato. Anche tra gli uomini quelli ai polmoni sono diminuiti, così come quelli al fegato e alla cistifellea.

Tra le note negative, invece, c’è che tra le donne si è registrato un incremento di cancro all’utero, al retto, alla tiroide, ai reni, al colon, alle ovaie e al pancreas. Situazione simile per gli uomini, che vedono crescere quelli alla prostata, al retto, al colon e alla tiroide.

Insomma, una curva che procede verso una direzione ben precisa, cioè quella dell’aumento, ma si devono tenere in considerazione alcuni aspetti.

La crescita delle diagnosi

Come abbiamo potuto notare, molte tipologie di tumore sembrano essere in aumento. Annalisa Trama, direttrice della Struttura semplice dipartimentale di epidemiologia valutativa, ha rilasciato alcune dichiarazioni interessanti su Wired.

Ha sostenuto che la maggior incidenza può essere associata anche all’aumento della diagnosi, che dunque porta e porterà a scoprire più tumori rispetto al passato.

Chiaramente, come per tutti i tipi di patologie, al crescere delle diagnosi corrisponde anche una crescita dell’incidenza. Dunque, questi numeri devono far riflettere ma non devono allarmare, quello che conta è anche indagare su quali tipologie di tumori sono più in crescita e qual è il tasso di mortalità. Su quest’ultimo punto risiede la nota maggiormente positiva: rispetto al passato si muore di meno.

Questo grazie alla progressiva e costante crescita della medicina, alle nuove scoperte e alle innovazioni, che migliorano sia il trattamento che la diagnosi precoce, fondamentale in questi casi.

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