Il Teatro Stabile del Veneto si ‘mostra’, dal 4 novembre diventa un ‘museo’  

Un teatro aperto è una città che vive. Da questa consapevolezza nasce l’idea del Teatro Stabile del Veneto di trasformare quattro grandi teatri del Veneto in musei durante il periodo di sospensione degli spettacoli dal vivo imposto dall’ultimo Dpcm e continuare...

Un teatro aperto è una città che vive. Da questa consapevolezza nasce l’idea del Teatro Stabile del Veneto di trasformare quattro grandi teatri del Veneto in musei durante il periodo di sospensione degli spettacoli dal vivo imposto dall’ultimo Dpcm e continuare così a svolgere la funzione culturale e sociale del teatro a servizio dei territori. 

Grazie alla collaborazione dei Comuni di Padova, Treviso, Verona e Venezia, della Regione Veneto e del Teatro Stabile di Verona e con il sostegno di Intesa Sanpaolo dal 4 al 24 novembre 2020 il Verdi di Padova, il Goldoni di Venezia, il Mario Del Monaco di Treviso e il Nuovo di Verona aprono al pubblico nel rispetto di tutte le norme di sicurezza e delle disposizioni indicate dal nuovo Dpcm per accompagnare i visitatori alla scoperta delle sale storiche dei quattro teatri e non solo.  

Oltre ai tour guidati sul palcoscenico, tra i palchi e dietro le quinte, i foyer si trasformeranno, infatti, in luoghi di esposizione per ospitare opere d’arte di artisti di fama internazionale come Bruno Catalano, Annalù Boeretto e Andrea Vizzini esposti dalla Ravagnan Gallery a Venezia o Ludovico Diaz de Santillana, Peter Marino e Tobia Scarpa curatori di collezioni Venini presentate dalla Galleria Daniele a Padova, ma anche creazioni di grandi maestri artigiani del territorio, quali Marco Varisco e Umberto Visentin o di laboratori artistici locali come Vazzoler e Teknè sculture, che saranno esposti al Del Monaco grazie alla collaborazione di Confartigianato Treviso, mentre i lavori degli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Verona troveranno spazio nel foyer del teatro veronese. 

Inoltre, in occasione dei festeggiamenti per il giorno della Rimembranza, lo Stabile del Veneto trasmetterà sugli schermi dei foyer dei teatri il cortometraggio promosso da Intesa Sanpaolo sulla grande guerra Attimi eterni di Daniele Capuzzo, giovane musicista originario di Crespano e iscritto al Conservatorio di Vicenza, e del videomaker Jose Cruz. Un lavoro nato da una passeggiata fatta dal giovane artista lungo gli itinerari del Grappa dedicati alla Memoria dei caduti e rivolto a tutti quei ragazzi, suoi coetanei, che in quelle trincee hanno perso la vita. 

Mentre le mostre saranno aperte al pubblico, con accessi contingentati, dal martedì al sabato, per prendere parte alle visite guidate sarà necessario sulla piattaforma Eventbrite accedendo direttamente dal sito del Teatro Stabile del Veneto oppure attraverso prenotazione telefonica ai numeri 049-87770225 per Padova e Venezia, 042-21520656 per Treviso e 045-8006100 per Verona. 

Dopo aver ospitato il Van Gogh di Bruno Catalano nell’ambito della Multi-Site Exhibition dell’artista francese organizzata a Venezia dalla Ravagnan Gallery, il Teatro Goldoni torna a collaborare con la prestigiosa galleria veneziana e accoglie nel proprio foyer otto opere d’arte, tra sculture e dipinti, realizzati da altrettanti artisti di fama internazionale. Book Silver opera in vetroresina, argento e inchiostri dell’artista veneziana Annalù Boeretto; Senza Meta, olio su tela, di Nadia Cascini pittrice aretina molto legata alla città di Venezia; Davide e Angelo, entrambe sculture in bronzo, dell’artista di origini marocchine Bruno Catalano; Space Attraction, scultura in bronzo, realizzata dal francese Romain Langlois; Still Life con Ciliegie, olio su tela, dell’artista autodidatta Martha Marvin; My Lady 1 è l’opera di Attasit Pokpong, una delle stelle in ascesa della scena artistica contemporanea tailandese. Noi nel Mondo, un’unica cosa dello scultore toscano Andrea Roggi; Installazione con Contaminazione, opera realizzata con tecnica mista su tela, di Andrea Vizzini. 

Sono le numerose collaborazioni con artisti italiani di formazione veneziana, ma anche di architetti e designer di fama internazionale che nell’esperienza dei maestri vetrai hanno trovato conoscenza e tecnica tali da dar vita a creazioni dal design intramontabile, che trovano spazio nell’esposizione di collezioni Venini realizzata dalla padovana Galleria Daniele al Teatro Verdi. In mostra nel foyer del teatro si troveranno, infatti, I quattro cavalieri, opere in vetro opalino soffiato e lavorate a mano di Monica Guggisber e Philip Baldwin, Battuti-canoa, vetro soffiato e lavorato a mano e successivamente battute sapientemente dai maestri molatori il cui design è stato curato da Tobia Scarpa e Ludovico Diaz de Santillana, Black belt, un’edizione limitata di opere in vetro soffiato e lavorate a mano con l’applicazione a caldo della fascia in colore nero, a cura del designer Pietro Marino. 

Grazie alla collaborazione di Confartigianato Imprese Treviso al Teatro Mario Del Monaco verranno esposte le opere di alcuni maestri artigiani del nostro territorio, eccellenze del Made in Italy: Marco Varisco, maestro vetraio che per primo, sperimenta negli anni ’30 la tecnica dell’incisione su vetro che tramanda al figlio Italo nel laboratorio di Treviso, insieme al rispetto e all’amore per il mistero della terra e del fuoco che si trasformano in materia; Vazzoler, azienda fatta da artisti e artigiani che da oltre 50 anni realizzano opere in ferro battuto forgiato a mano; il Laboratorio artistico di ceramica e decorazione del maestro Umberto Visentin, collocato in uno dei posti più suggestivi di Treviso, decora ceramiche, maioliche, porcellane e vetri decorati, alternando l’uso di tecniche antiche a quelle moderne; Teknè sculture, dal 1979, laboratorio degli artisti Elena Ortica e Gaetano Brugnano all’interno del quale si trovano una scuola di scultura e disegno. 

Una selezione di lavori degli studenti del triennio iscritti ai corsi di pittura, di scultura e di nuove tecnologie per l’arte sarà il soggetto della mostra in esposizione al Teatro Nuovo di Verona. Ad arricchire il foyer veronese saranno fotografie, sculture e installazioni nate durante il lockdown, ispirate dunque a un nuovo modo di rapportarsi al mondo. Completeranno la mostra diversi video realizzati con telefonini e videocamere 4k. 

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