Diminuiscono i casi d’influenza di tipo A ma aumentano considerevolmente quelli di tipo B. Ecco che cos’è questa forma influenzale, cosa dicono gli esperti, quali sono i suoi sintomi e quando ci si aspetta l’ondata peggiore.
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Che cos’è l’influenza B e quali sono i sintomi
L’influenza di tipo B altro non è che una variante significativa dell’influenza stagionale, quella di tipo A, con una frequenza che la colloca al secondo posto per incidenza. Una condizione causata da un virus che colpisce principalmente il sistema respiratorio, interessando il naso, la gola e molto spesso anche i polmoni.
Rispetto alla ben più nota di tipo A, l’influenza di tipo B si manifesta spesso nei bambini di età superiore ai cinque anni, presentando sintomi influenzali comuni come dolori muscolari, tosse e febbre. Di norma, ha una durata di circa una settimana per poi sparire senza portare complicazioni, anche se esistono delle eccezioni da non sottovalutare.
Il boom di casi è previsto tra marzo e aprile
Le ultime settimane sono state difficili per quanto riguarda l’influenza di tipo B, ma non si è ancora raggiunto il picco. Marzo e aprile saranno i mesi peggiori in questo senso anche se la situazione sembra essere sotto controllo.
La presidente della Società Italiana di Pediatria, Annamaria Staiano, ha tranquillizzato le famiglie sottolineando che, nonostante l’aumento dei casi, non c’è motivo di preoccuparsi e che la situazione è gestibile. Ha inoltre spiegato che sebbene il virus di tipo B sia altamente contagioso la sua diffusione non è così massiccia come quella del virus di tipo A.
Insomma, niente paura, nonostante ci si attenda un aumento anche corposo dei casi, non dovrebbero insorgere problemi di alcun tipo. Sicuramente la previsione di un boom contribuirà a gestire il tutto, anche se comunque gli esperti non sembrano essere particolarmente preoccupati.
Come si trasmette e come prevenirla
L’influenza di tipo B potrebbe dunque arrivare in modo massiccio anche nelle prossime settimane, ma come si trasmette? Si veicola facilmente da persona a persona attraverso il contatto con le secrezioni respiratorie.
Questo avviene principalmente durante starnuti, colpi di tosse o conversazioni ravvicinate. Inoltre, il virus può sopravvivere per un breve periodo su superfici contaminate, di conseguenza può essere trasmesso in modo indiretto attraverso il contatto con oggetti contaminati.
Anche la prevenzione dell’influenza di tipo B svolge un ruolo fondamentale ed è attuabile attraverso la vaccinazione antinfluenzale quadrivalente, che copre anche questa variante. Per coloro che sono stati vaccinati, è probabile che abbiano una protezione anche contro questo tipo d’influenza.
Per quanto riguarda il trattamento, vengono utilizzati antipiretici e antinfiammatori per alleviare i sintomi, mentre gli antibiotici non sono raccomandati in quanto inefficaci contro le infezioni virali. In ogni caso, è come sempre consigliato il consulto con il proprio medico di base per decidere quale sia il miglior trattamento.
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