Un faro puntato verso le tecnologie dirompenti che cambieranno il nostro futuro nei prossimi 10 anni. E’ l’orizzonte che stanno disegnando investitori, ricercatori e imprenditori visionari alla due giorni di confronto aperta oggi dai ricercatori del pionieristico progetto europeo Attract basato a Bruxelles. E già il tema del brainstorming online – “Accendere la rivoluzione tecnologica profonda” – spiega il traguardo cui puntano ad arrivare nella conferenza sostenuta dalla Commissione Europea che si chiuderà domani.
“Noi facciamo come nella Silicon Valley, andiamo a cercare fondi per tradurre intuizioni visionarie in idee da portare sul mercato tradotte in tecnologie ‘dirompenti’. Innovazioni tecnologiche che potranno anche cambiare il corso dei settori industriali di applicazione” afferma all’Adnkronos il fisico italiano Sergio Bertolucci, presidente del comitato Scientifico Indipendente di Attract.
“La conferenza Attract -spiega Bertolucci- sta dando grandi opportunità per comprendere le dinamiche e contribuire a far emergere un forte ecosistema europeo di tecnologia profonda per le tecnologie di rilevamento e imaging” aggiunge lo scienziato italiano. E nell’era del Covid-19, a confrontarsi su “cosa bolle in pentola” nel mondo della scienza e della ricerca Amy Webb, fondatrice e Ceo del Future Today Institute e autrice del miglior libro di Amazon sulla tecnologia nel 2019, ha parlato oggi del prossimo decennio sintetico, svelando, nel suo discorso di apertura quali tecnologie potrebbero rivoluzionare i mercati globali e la società in diverse discipline come sanità, biotecnologia, robotica, auto a guida autonoma.
“Vogliamo creare un ecosistema dell’innovazione e con questa conferenza lasciamo ‘entrare’ anche il pubblico a vedere dove la ricerca, la scienza e l’innovazione ci stanno portando” sottolinea ancora il fisico Sergio Bertolucci. Alla conferenza sono presenti anche responsabili politici europei come il direttore generale della DG Ricerca e innovazione presso la Commissione europea, Jean-Eric Paquet, Eva Kaili, membro del Parlamento europeo e presidente del comitato del futuro della scienza e della tecnologia, ed il direttore della task force del Consiglio europeo per l’innovazione, Jean-David Malo.
Il professore Jonathan Wareham della Esade Business School presenta le conoscenze acquisite studiando i 170 progetti e gli insegnamenti sulla trasformazione di tecnologie innovative in prodotti pronti per il mercato che arrivano dal progetto Attract.
Le lezioni di Attract “aiuteranno a focalizzare meglio le future iniziative di innovazione e prepareranno la prossima generazione per la rivoluzione tecnologica profonda” assicura Bertolucci ricordando che Attract è il progetto di ricerca e innovazione di Horizon 2020 dell’Unione Europea, sostenuto da un consorzio di 9 partner e che ha al suo attivo già 170 idee rivoluzionarie selezionate a cui sono assegnati 100.000 euro ciascuna per lo sviluppo di tecnologie in grado di cambiare la società.
Nel perimetro dei progetti Attract, “45 idee sono italiane o progetti che arrivano da ricercatori italiani insieme a colleghi di istituzioni internazionali. “Un numero ‘mica male’ per il nostro Paese” osserva Bertolucci. Il nodo che si prova ad affrontare in queste ore alla conferenza di Attract è che dai laboratori europei si generano continuamente progressi fondamentali nella scienza e nell’ingegneria.
“Tuttavia, questa tecnologia avanzata raramente arriva sul mercato a vantaggio dell’Europa e dei suoi cittadini” argomenta Bertolucci. Eppure sul tavolo si stanno analizzando progetti che vanno dal sistema di diagnosi precoce di tumore della bocca a sistemi che consentiranno un balzo importante alla criptografia per generare ‘chiavi’ sicure basate sulla meccanica quantistica. Da qui la ‘chiamata a raccolta’ della due giorni promossa via web a Bruxlles.
L’Italia sta contando nella discussione del brainstorming di Attract contributi scientifici e tecnologici importanti. “Con queste idee l’Ue farà un gran balzo tecnologico in avanti ma dovrà superare la sua debolezza intrinseca: andare ognuno per conto proprio” scandisce infine Bertolucci.
(di Andreana d’Aquino)