”Desidero assicurare il Parlamento che la situazione del Paese è seguita con la massima attenzione e che terremo in considerazione ogni minimo segnale di allarme, perché la protesta non venga a turbare ulteriormente un clima già profondamente scosso dalle conseguenze della seconda ondata pandemica”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese nel corso di una informativa al Senato sui recenti disordini accaduti in alcune città italiane.
”Il bene comune è quello di tenere insieme il Paese, in questo momento, e di respingere ogni tentativo di aizzare la protesta e di alimentare derive ribellistiche”. “Non ci sono evidenze di una strategia unica nazionale ma sono singoli episodi che vengono portati all’attenzione a livello territoriale e questo dalle indagini fatte e dalle evidenze che risultano alle forze di polizia”. “Stamattina – ha aggiunto Lamorgese – nel corso della riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che ho presieduto, vi è stata un’approfondita analisi dei fatti, all’esito del quale hanno trovato piena conferma le immediate risultanze investigative”. ”Desidero assicurare il Parlamento che la situazione del Paese è seguita con la massima attenzione e che terremo in considerazione ogni minimo segnale di allarme, perché la protesta non venga a turbare ulteriormente un clima già profondamente scosso dalle conseguenze della seconda ondata pandemica”.
LE DIFFICOLTA’ DEGLI ITALIANI – ”Siamo pienamente consapevoli delle difficoltà che le misure emergenziali sia governative sia quelle disposte dalle Regioni hanno determinato per la generalità degli italiani, soprattutto per alcune categorie particolarmente colpite. Ho già detto e ribadisco che il Governo è in costante ascolto delle voci di disagio e per tale ragione già dalla scorsa primavera sono stati messi in campo interventi a supporto dei lavoratori e delle categorie maggiormente in sofferenza”.
GUERRIGLIA URBANA – ”Accanto alle civili proteste di cittadini e lavoratori per le nuove misure più restrittive, abbiamo assistito a inqualificabili episodi di violenza e guerriglia urbana, connotati da atti di vandalismo e veri e propri saccheggi”. ”Si è trattato di episodi che hanno trovato nelle ragioni del malcontento soltanto un occasionale pretesto. Lo conferma il fatto che tutti i vari episodi di violenza accaduti nelle varie piazze d’Italia hanno visto all’opera soggetti che nulla hanno a che fare con le categorie interessate dall’applicazione dei provvedimenti governativi anti-Covid”.
A MILANO DENUNCIATI 13 MINORI – ”A Milano, la sera del 26 ottobre, un gruppo di circa 400 persone, tra cui appartenenti all’area anarco-antagonista milanese e un folto gruppo di giovani nonché soggetti al mondo del lavoro autonomo ha procurato vari danni costringendo le forze di Polizia a condurre brevi cariche di alleggerimento e lancio di lacrimogeni. Da una prima analisi dei fatti emergono delle peculiarità nelle proteste del capoluogo lombardo, quali l’età dei manifestanti: delle 28 persone denunciate per danneggiamento e violenza 13 sono minorenni’. ”E’ stato accertato che a tali manifestazioni hanno partecipato in maniera preponderante frange violente riconducibili a vari e distinti ambiti, che vanno dai movimenti di estrema destra e dai centri sociali, uniti dalla tematica ‘negazionista’, fino a ricomprendere i settori più estremi delle tifoserie”. ”Non è da sottacere il contributo di frange giovanili conseguente al rinnovato attivismo negli ambienti studenteschi e di una componente violenta di disagiati sociali, composta anche da extracomunitari che si inseriscono opportunisticamente nella protesta per un mero tornaconto personale come avvenuto in occasione degli scontri di Milano e Torino del 26 ottobre”.