Nel giorno in cui il governo ragiona sull’ipotesi lockdown a Natale, il ministro Francesco Boccia, ospite di Rai Uno, parla di “una sensazione di sconfitta collettiva” commentando le immagini di ieri di assembramenti e strade affollate nelle maggiori città d’Italia. “Abbiamo deciso insieme di investire sull’autodisciplina e non sulle multe, sono norme che dovremmo rispettare da soli” e si tratta di misure “che stanno funzionando”, l’Rt è sceso e “siamo passati da 40mila contagi a sotto i 20mila”, continua il ministro, aggiungendo: “Dobbiamo capire se è opportuno o meno restringere. Io penso di sì. Ma la decisione non è solo mia”.
“Si tratta di una decisione scientifica che si basa su dati oggettivi rispetto alla quale serve un sì collettivo – spiega Boccia -, senza discutere ulteriormente tra rigoristi e aperturisti, è una visione sbagliata. Se decidiamo che nelle festività si fanno alcune scelte, cerchiamo di essere tutti dalla stessa parte. Serve unità”. Boccia spiega quindi che “se ci saranno ulteriori restrizioni, saranno per le festività e riguarderanno un periodo limitato per cercare di limitare o eliminare gli assembramenti familiari”.
“Da noi la curva scende” grazie alle misure adottate “mentre in Germania sale, per questo hanno deciso un lockdown duro. Quello che stiamo valutando in queste ore anche con il Cts è se siamo in grado con queste misure, con la zona gialla nazionale di contenere un eventuale aumento del contagio. Non possiamo permettercelo”, dice ancora il ministro, che continua: la “terza ondata è sicura ma non possiamo permetterci di affrontarla con gli ospedali appesantiti” per questo occorre “essere rigorosi nelle festività”.